lunedì 8 gennaio 2007

Il teatro a Ponte Barizzo

C'è voluto quasi un decennio di tira e molla burocratici ma alla finele ragioni della legalità, della cultura e della socialità sono statesoddisfatte. Nei locali al pianoterra di un palazzo di Ponte Barizzo,appartenuti al camorrista Ninuccio Marandino, nasce la sala teatralecomunale "Hera Argiva". Novanta posti a sedere, si trova in localitàPonte Barizzo. Verrà inaugurata oggi, alle 19. Dopo il saluto delsindaco Vincenzo Sica, il programma prevede la lettura di alcunepoesie del poeta capaccese Alfredo Di Marco e a seguire la commediateatrale "Non ti Pago" di Eduardo De Filippo messa in scena dallacompagnia "Amici del Teatro Laura", per la regia di Vincenzo Magliano.La struttura comprende palco, camerini, bagni adeguati alle normevigenti. I lavori, finanziati con la Legge "Libera", in quanto illocale in cui è stato realizzato il teatro fa parte dei beniconfiscati dallo Stato alla camorra, sono stati spesi circa 70 milaeuro.L'elenco dei beni requisiti ad appartenenti ai clan camorristici nelcomune di Capaccio comincia a diventare consistente. In localitàLicinella, un appartamento confiscato ospita gli uffici del Piano diZona per i servizi sociali diretti da Rosa Egidio Fasullo, mentre al centro della Laura una villa e quattro villette sono utilizzatedall'associazione "Anziani Insieme", diretta da Antonietta Scovotto."Importante sarebbe sapere se ci sono anche altre situazioni dellostesso tipo e come metterle insieme per dargli adeguata importanza",commenta Pasquale Longo, il presidente locale di Legambiente.«La nuova struttura - commenta il sindaco Enzo Sica - risponde da unalato all'esigenza delle compagnie di teatro amatoriale del posto, cheda tempo chiedevano la realizzazione di un teatro al chiuso, e allostesso tempo rappresenta un punto di richiamo sociale per una zonaperiferica del nostro comune». Qui, all'ombra dei templi, il teatro èuna cosa seria: con due gruppi teatrali amatoriali, due scuole diformazione per attori e non solo, ed infine Oscar Nicodemo e AlbertoFranco, il primo commediografo di rilevo nazionale ed il secondoattore recentemente chiamato anche in Germania. Le Poste stanno invecepensionando Alfonso Rubini, attore di grande espressività edorganizzatore dell'annuale rassegna teatrale amatoriale nellapiazzetta paleocristiana, che potrà così dedicarsi a tempo pieno acalcare le tavole dei palcoscenici anche locali.-------------Intervista INDELLI"Vogliono trasformare Persano da sito reale dei Borboni a sito regionale della monnezza!"

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"Vogliono trasformare Persano da sito reale dei Borboni a sito regionale della monnezza!", è quello che Giampiero Indelli ha scritto subito, di getto, a Fulco Pratesi. Insieme hanno scritto il libro "Persano. Acque e boschi del Sele", edito da Cairo . Indelli è nato a Salerno, è naturalista e giornalista. Suo nonno era Vincenzo Indelli, il senatore democristiano che della tutela del fiume ne fece la sua battaglia.
"Ho scritto di mio pugno la relazione del 1975 che fu recepita dall'allora presidente della giunta regionale Gaspare Russo. L'oasi fu istituita il primo aprile del 1977, quindi fra tre mesi ne celebreremo il trentennio d'attività".
Se non arriva prima la discarica di Bertolaso.
"E' stato il sindaco di Serre a comunicarmi la notizia di questi progetti sciagurati. L'oasi della lontra, dell'airone cinerino e di 185 specie di uccelli censiti non può subire questo vero e proprio attacco al cuore".
Anche lei è in prima linea…
"Ho fatto arrivare tramite Grazia Francescato, che è la mia compagna ed è deputata dei verdi, a Guido Bertolaso il mio libro fotografico. L'hanno aperto insieme a pagina 62 dove c'è una grande foto dove si vede Valle della Masseria. Le immagini erano eloquenti ".
Si invoca l'emergenza che sta soffocando la Campania sotto una cappa di rifiuti.
"Io sono salernitano. La nostra provincia ha 158 comuni, un altro posto che non abbia le valenze di Persano si può trovare. Nei dintorni dell'oasi ricordo che sono state già aperte le discariche di Basso dell'Olmo e di Macchia Soprana. Se si continua su questa strada è il suicidio. Trent'anni di lavoro sulla promozione del territorio sono azzerati. Povera Persano da sito reale dei Borboni a sito regionale della monnezza!".
In questi casi i tecnici fanno a gara a fornire garanzie.
"Uno oggi perché viene a Persano? Per il territorio incontaminato, per lo scrigno di storia e natura che la zona offre. Una grande discarica, come è quella ipotizzata, mette sicuramente a rischio un rilevante patrimonio faunistico ed idraulico. No, questa è una cosa che è completamente fuori dal mondo".
----------------------Serre, Cornetta anticipa Bertolaso e requisisce i terreni di Valle
della Masseria

Oreste Mottola
Il sindaco occupa i terreni della futura discarica, il comitato
popolare manda un esposto A Borrell, presidente della commissione
europea e vengono resi pubblici una serie rilievi alla gestione
pregressa delle discariche nate intorno a Persano. A Serre la tensione
è altissima. "Per motivi di salute pubblica" il sindaco di Serre, il
ds Palmiro Cornetta, ha temporaneamente requisito alcune particelle di
terreno di terreno fondamentali per realizzare la piazzola di 60 mila
metri quadrati, profonda 25 metri, a Valle della Masseria, nella zona
di Persano, così come ipotizzato dallo staff di Bertolaso. "Ho anche
scritto una lettera personale al presidente Napolitano, che nel 1964
visitò Serre e fu ospite di mio padre", racconta. , Il comitato
cittadino "Serre per la vita" ha appena spedito a Bruxelles un
riepilogo puntuale, redatto dall'avvocatessa Monica Sepe, dei
progetti di sviluppo economico che investono l'area. "Sappiate che
state già spendendo 15 milioni di euro di fondi europei in questa
zona. Con la discarica andranno in fumo" "Hanno già fatto del nostro
territorio una gruviera piena di veleni. In pericolo non c'è solo la
nostra salute ma l'integrità di tutta la pianura irrigata con l'acqua
del Sele" denuncia il preside Baldassarre Chiaviello. Si comincia
dalla zona di Pagliarone, poco oltre il ponte vanvitelliano sul Sele,
dove agli inizi degli anni Novanta nel terreno precedentemente scavato
vennero calati giganteschi paralellepipedi che contenevano una strana
polvere azzurrina. Ne parla Giovanni D'Aniello, un agricoltore dei
paraggi: "Non abbiamo mai saputo ciò che in quei grandi sacchi si
scaricava", continua. Si disse che erano fanghi provenienti dagli
impianti di depurazione, ma c'era la molto strana circostanza delle
movimentazioni che avvenivano solo di notte. "Chi ha poi fatto la
bonifica, ovvero ricoperto di terreno il tutto, non ha mai ritenuto di
spiegarci cosa c'è sepolto", continua D'Aniello. Piena di
interrogativi è anche la gestione del percolato di Macchia Soprana, la
discarica che fra il 2000 ed il 2001, si "fece carico" dell'emergenza
rifiuti dell'intera provincia. "Per più di un anno e mezzo il
percolato andò direttamente nel Sele. Tanto ci mise il nostro comune
per convincere l'amministrazione provinciale a farsi assegnare i fondi
per ovviare al problema", racconta Baldassarre Chiaviello. E il fiume
è a monte della diga da dove partono i 13.500 litri al secondo di
acqua che rendono fertile la Piana del Sele, con le sue 12mila aziende
agricole che vanno da Pontecagnano ai confini con Agropoli.
--------------------------Forestopoli: ancora nessuna condanna contabile per gli amministratoridel Lambro e Mingardo. Da ieri ci sono 12 licenziati presso gli ex Lsudel Parco del Cilento
YYOreste MottolaZZ"Siamo stati già condannati sui giornali prima dei vari gradi digiudizio, anzi senza neppure attendere il primo". La diffusione dellanotizia sulla richiesta di condanna per il presunto danno erarialedella vicenda di "forestopoli" partita dalla procura regionale dellaCorte dei conti con udienza il 22 febbraio del 2007 davanti allamagistratura contabile di Napoli fa infuriare un gruppo di sindaci,amministratori di comunità montane e manager pubblici. Il processo harischiato di saltare per il comma sui reati contabili, prima inseritonella Finanziaria e poi eliminato dal decreto-legge emanato dallostesso consiglio dei ministri. "Gli sprechi erano direttamente quellidei fondi liquidati ed erogati direttamente dall'Agensud all'impresaaffidataria dei lavori, soldi che non sono – dice una loro nota- maipassati attraverso le casse della comunità montana del Lambro eMingardo". E' infondata quindi la notizia degli obblighi di pagamentoa loro carico della somma di sei milioni di euro. "Noi abbiamo solofatto – aggiungono nella loro nota - realizzare opere d interessepubblico dirette alla manutenzione ordinaria e straordinaria delpatrimonio boschivo, nonché a favorire le iniziative idonee a lenirela disoccupazione, senza compiere alcuna attività di spreco".Foreste cilentane inquiete, allora : "In ogni comunità montana delCilento sono aperte trattative e costosi contenziosi legali chetestimoniano ritardi, disapplicazioni e violazioni di diritti deilavoratori forestali", è la denuncia di Gianni De Marco, segretarioprovinciale della Flai. E da ieri ci sono già i primi 12 licenziati:"Le società Ariete, 8 Marzo, Cleaning, Team Service ed Arcella hannopreannunciano il licenziamento di 58 lavoratori per la cessazionedelle convenzioni con Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Per 12 di questi lavoratori il primo gennaio sarà il primo giorno dimobilità non assistita, per il restanti scatterà il primo febbraio del2007", rende noto De Marco. Un altro punto si sofferenza è negliAlburni: per la prima volta, dopo ventotto anni nella storia dell'intervento forestale regionale , i lavoratori forestali hanno fattomeno giornate lavorative rispetto all' anno precedente. La situazionepiù critica è nel Gelbison: "I lavoratori della comunità montana hannodenunciato ai sindacati – rende noto De Marco – l'assenza diattrezzature per lavorare, sperperi, assenza di direzione, disfunzioninell' apparato amministrativo dell' ente, nel completo disinteressedelle forze politiche di maggioranza che di minoranza. Qui ci sono 5milioni di euro da spendere, vengono dal ministero delle politicheagricole, per la messa in sicurezza dell' area e nonostante isolleciti del sindacato , dei disoccupati l'Ente non ha ancoraapprovato il progetto definitivo". Licenziamenti anche al consorzio dibonifica Velia nonostante l' area di competenza del Consorzio Velia siè allargata da sette a trentasette comuni.----------------------