lunedì 21 maggio 2012


Roccadaspide, Tenuta la Cardonia di Gennaro D’Alessio & co.

21 maggio 2012
Gennaro D'Alessio
di Giulia Cannada Bartoli
Gennaro D’Alessio coltivava questo sogno da anni. Un ritorno alle origini e alle tradizioni del pascolo e della mungitura.
Lui ( ex socio del caseificio Rivabianca) sta ristrutturando un vecchio casale a Roccadaspide a circa 600 metrisul livello del mare. i lavori sono all’inizio, ma per i primi tempi, D’Alessio si appoggerà presso un altro caseificio di amici.

il progetto definitivo
Le bufale staranno nel parco e foraggeranno al pascolo proprio come una volta. Non ci sarà iper produzione: al massimo 100 chili al giorno. Nessun utilizzo di pasta o latte congelato. Per arrivarci ci vogliono 20’ di tornanti  tra olivi e querce, m ne vale la pena. La frazione è Serre a 30’ da Paestum. Cardonia ha 4 soci, e deve il nome al fatto che quella zona fosse ricca di cardi.
rudere da restauro con i cardi
Le bufale ci spiega D’Alessio, hanno 10 mesi di gestazione, il che permette un controllo semestrale sulla qualità del latte che può essere lavorato a crudo e non pastorizzato. Il paesaggio è rupestre e poco urbanizzato, ideale per il pascolo.
bufala
Al termine della visita al casolare da riattare, assaggiamo i prodotti che hanno seguito questi criteri: una vera meraviglia, altro che “bufala”. Ad maiora.
treccia e bocconcini

ricotta di bufala

sabato 19 maggio 2012

Roscigno-LA CITTA' DIMENTICATA-FANTASMA


Roscigno è un comune italiano di 860 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Roscigno fa parte della Comunità montana Alburni, del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e della Diocesi di Teggiano-Policastro.
Il nome del paese è una derivazione dalla dizione dialettale "russignuolo", vale a dire usignuolo. Ha una economia agricola: abbondano sul suo territorio numerosi terreni coltivati ad olivi e viti.
Roscigno è un comune italiano di 860 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Roscigno fa parte della Comunità montana Alburni, del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e della Diocesi di Teggiano-Policastro.
Il nome del paese è una derivazione dalla dizione dialettale "russignuolo", vale a dire usignuolo. Ha una economia agricola: abbondano sul suo territorio numerosi terreni coltivati ad olivi e viti.
Il nome del paese dalla ricostruzione storica deriva da "Russino" che compare in alcuni scritti del 1086 (custoditi presso l'Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni) quando il signore di "Corneto" (Corleto Monforte) donò la chiesa di S. Venere all'abbazia di Cava.
Il piccolo borgo di "Russigno" e "Ruscigni" si può trovare impresso in molti scritti di epoca medievale.
Roscigno Vecchia: "Il paese che cammina" [modifica]

Qualsiasi studioso che intraprenda uno screening serio sulla storia di Roscigno si accorgerebbe subito che questa è la definizione giusta per il piccolo borgo abbandonato di "Roscigno Vecchia". Il movimento franoso che nel corso dei secoli ha costretto gli abitanti di Roscigno Vecchia alla migrazione forzosa dalle zone più basse del centro storico verso la località nominata "Piano" (in cui oggi è situata l'imponente Piazza Giovanni Nicotera).
La tenacia certosina, l'orgoglio, i sacrifici dei cittadini di Roscigno Vecchia e le continue ricostruzioni del centro abitato con i materiali di risulta provenienti da precedenti crolli di case che si trovavano nella parte sud dell'antico abitato hanno fatto nascere il mito del "paese che cammina".

IL MIO ITINERARIO:
http://g.co/maps/tgc3k

İmageİmageİmageİmageİmageİmage

SI vive anni e anni ma in realtà viviamo solo in quei momenti che passiamo sulla sella della nostra moto, il resto del tempo.. lo si passa ad aspettare il domani per risalire sulla moto e continuare a vivere...