venerdì 22 ottobre 2010

Maxidonazione di sangue degli indiani al centro trasfusionale di Eboli















L'iniziativa è stata resa possibile dall'Avis di Giungano
ALBANELLA. Centinaia di indiani in fila per donare il sangue. E’ accaduto a Matinella, frazione di Albanella, presso una struttura mobile organizzata dall’Avis di Giungano, diretta da Ennio Francia, e dal centro trasfusionale dell’ospedale di Eboli, con i medici Saragnano e Botti. “E’ una nostra tradizione ma anche il modo di dimostrare gratitudine alle comunità che ci ospitano”, racconta “Roberto” Manjeet Singh Bhadal Thuha, presidente nazionale dell’associazione “Saheed Bhagat Singh Nozwan Sabha“, attualmente occupato presso un’azienda bufalina della piana di Altavilla Silentina, organizzatore dell'iniziativa.  Quest’anno la Piana del Sele è stata scelta per radunarsi da coloro che provenienti dalla regione italiana del Punjab, 53 milioni di abitanti, hanno trovato lavoro prevalentemente negli allevamenti di bufale della Campania e di Latina e presso le aziende di mucche del bresciano.  Il 12 settembre si è tenuta una grande festa con l’esibizione di gruppi musicali etnici.  Ieri, domenica, sono tornati per questa donazione alla quale tengono particolarmente.  “Sono tutti colti, gentili e generosi. Ci hanno cercato loro”, ribadisce il responsabile Avis Ennio Francia. “Già preso accordi per ripetere l’iniziativa”.   Di loro si parla poco: “ La nostra è una vita dura. La prima mungitura dalle 4 alle 8. Poi le pulizie della zona di stabulazione e le altre attività nei campi. La seconda mungitura dalle 14 alle 18. Poi si prepara il pastone per l’indomani. Sono passate 14 ore”, è quello che un po’ tutti raccontano.  Quattro anni fa, ad Altavilla, ci fu il primo indiano morto sul lavoro, Gianni Arbans Singh.  Quando a Salerno ci fu il rapimento della signora Basso due di loro furono coinvolti, involontariamente. “I nostri del tutto estranei”, ribadiscono cortesemente  alla domanda.  Attualmente quasi tutti abitano, con il loro nucleo familiare, presso le stesse aziende agricole ed i loro figli si inseriscono facilmente nelle scuole locali dove spesso strabiliano per le loro non comuni competenze matematiche.  “D’altronde c’è anche una seconda emigrazione fatta di scienziati, con tanti ingegneri, matematici e fisici”,  aggiunge  Dalvir Kainth, il giornalista indiano che per conto di cinque testate on line, segue le vicende dei suoi connazionali e che scriverà anche di questa giornata. E’ appena stato a Nettuno dove il sindaco ha ridotto da 30 mila euro originariamente promessi poco più di 5mila gli euro di risarcimento per il connazionale bruciato nella stazione da balordi italiani.