giovedì 2 dicembre 2010

GROPOLI. Consiglieri regionali e comunali in difesa degli ospedali di Agropoli e Roccadaspide O


ARESTE MOTTOLA
"Ultimamente ho sentito Bassolino pessimista, il commissariamento della sanità campana è sempre più vicino", quando il consigliere regionale Gerardo Rosania racconta alla platea, c'è un attimo di gelo. Ad ascoltare i dieci consiglieri regionali schierati sul palco (oltre a Rosania, Franco Brusco, Genny Gagliano, Giuseppe Sarnataro, Michele Caiazzo, Franco Manzi, Gianfranco Valiante, Donato Pica e Gennaro Mucciolo) di fronte a moltissimi sindaci (Capaccio, Roccadaspide, Giungano, Ogliastro) e singoli consiglieri comunali, c'è una platea di almeno quattrocento persone. La conclusione della discussione è che l'Ospedale di Agropoli e quello di Roccadaspide per ora sono salvi. Non è una soluzione definitiva ma c'è l'impegno di tutti affinché le due strutture restino nella rete dell'emergenza. Da Napoli sono scesi anche Sarnataro e Caiazzo, e manforte la fornisce anche il senatore della Pdl Guido Compagna. L'intenzione è quella di fare fronte comune per far sospendere l'esecutività della legge regionale del 28 Novembre 2008 fino a quando non si discuterà una legge di riforma del piano dell'emergenza della Campania. "E' qui – ribadisce Donato Pica – che possiamo rimodulare il tutto affinchè i bisogni di assistenza primaria siano soddisfatti uniformemente sul territorio regionale. "Non dobbiamo farci intrappolare nello scontro fra livelli demografici e superfice territoriale", sintetizza Franco Brusco. Giuseppe Sarnataro ha appena comprato casa ad Agropoli e ci vuole venire ad abitare: "Escludo si possano fare nuove leggi, emendamenti, ecc…, noi dobbiamo impegnarci però affinché la situazione rimanga così com'era fino a 3-4 mesi fa". E cosa succede se scatta il commissariamento? Andrà meglio o peggio per quest'area? Agropoli, Roccadaspide, Vallo della Lucania e Sapri, poi gli ospedali del Vallo di Diano: Polla e S. Arsenio: sopravviveranno tutti come sono oggi o dovranno pesantemente dimagrire?  Il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, non si fa prendere da questa parte della discussione: "Il nostro è un territorio unito in un dramma. Nonostante ciò con grande garbo non abbiamo inscenato proteste eclatanti perché crediamo nelle istituzioni. Noi non vogliamo un policlinico, non vogliamo ospedali con decine di primari, torri specialistiche, non vogliamo neanche questo polo oncologico che vuole offrirci la regione. In questo territorio e per Roccadaspide c'è necessità primaria di un pronto soccorso. Quello che rivendichiamo è un diritto sacrosanto. Chiediamo per questo ai consiglieri regionali di ogni partito, un atto di responsabilità. Da sindaco ed esponente del Pd, dico che se non ci sarà questa risposta a questo territorio, utilizzeremo l'unica arma a nostra disposizione, l'arma del voto". 

Parte la società mista tra ASL e Clinica Malzoni di Agropoli per la gestione del "Malzoni Radiosurgery Center" in funzione presso il presidio ospedaliero di Agropoli.


 ORESTE MOTTOLA
Al via, a due anni dall'inaugurazione della struttura, la società mista tra l'Asl Sa3 ed il gruppo Malzoni per la gestione del "Malzoni Radiosurgery Center" in funzione presso il presidio ospedaliero di Agropoli. "Così si sancisce la nascita di un Polo Oncologico di rilievo presso la struttura di Agropoli, dove rapidamente contiamo di attivare le attività di oncologia medica e chirurgica", dice Donato Saracino, direttore generale dell'Asl Sa3. Alla presidenza della società di gestione, su designazione della giunta regionale, arriva il professor Sabino De Placido, professore ordinario di Oncologia Medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Napoli "Federico II". Il protocollo d'intesa pubblico-privato, fra i pochi stiplulati in Italia, ha dotato la struttura sanitaria agropolese di una tecnologia d'avanguardia che permette di trattare i tumori in maniera mirata e senza danneggiare organi e tessuti circostanti: la radiochirurgia stereotassica. I termini dell'accordo hanno visto la Malzoni acquistare l'attrezzatura, mentre l'ospedale di Agropoli ha messo a disposizione circa 1.800 metri per l'attività. L'Asl Sa3 così spera di frenare il nomadismo assistenziale da parte di chi è disperato ed insegue anche la più remota delle speranze e poi sarà recuperato un 30 per cento sul costo della prestazione grazie all' accordo stipulato con la clinica privata. Tutti soddisfatti allora? Ad Agropoli si preparano a difendere con le unghie le funzioni "generali" dell'ospedale e diffidano della "specializzazione" nel polo oncologico che ritengono di là da venire, mentre lo smantellamento di reparti come il pronto soccorso, l'unità coronarica e la rianimazione sono dietro l'angolo. Polemiche contingenti a parte, la stereotassica, è un indubbiamente un fiore all'occhiello. La vedono così i dirigenti della Clinica Malzoni che ricordano come si sia: "concretizzato il sogno del dottor Raffaele Carola (scomparso alcuni anni fa) il quale era stato il primo a credere ed a volere la realizzazione ad Agropoli di un centro di Body Radiosurgery (Terapia radiante extracranica stereotassica)". Il bersaglio, l'area tumorale, è individuato e trattato con dosaggi di radiazioni ionizzanti più elevati in un intervallo temporale più breve. La precisione è notevole grazie all'apparecchiatura ideata e brevettata dai professori Henrik Blomgren (che è il direttore scientifico del centro agropolese) ed I. Lax, in collaborazione con l'azienda multinazionale Elekta, specializzata in tecnologie innovative nel campo dell'oncologia e, in particolare, della Radioterapia stereotassica. Le problematiche che potranno essere trattate sono i: polmoni, mediastino, fegato, regioni addominali para-aortiche, regioni retro peritoneali, pancreas, tumori primari renali e recidive locali, ghiandole surrenali e regione pelvica (metastasi). Il bacino d'utenza della stereotassica guarda all'intera Italia meridionale ed in prima battuta al distretto sanitario 108 che comprende - oltre Agropoli - Castellabate, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Montecorice, Ogliastro, Perdifumo, Prignano, Rutino, Serramezzana e Torchiara: 41.752 abitanti che d'estate aumentano fino a decuplicarsi.

Enzo Sica, mi hanno fatto fuori perchè ho detto di no ad una proposta indecente

Oreste Mottola

"Su Capaccio grava la cappa di un sistema che fa capo a delle manovre di tipo economico ed affaristico. Io di fronte a questo non ho mollato, ma ho deciso di tenere alta la guardia della questione morale". Incontriamo Enzo Sica 24 ore dopo che è tornato ad essere medico e padre di famiglia a tempo pieno.
E' pentito?: "Per me è stata una soddisfazione grandissima diventare sindaco. Al pari della laurea, del matrimonio, dei miei figli: le cose belle che la vita mi ha offerto. Quel giorno del giugno del 2004 lo voglio raccontare ai miei figli e nipoti. Ed anche quello che ne è seguito: è stata una bella e straordinaria esperienza. A rovinare tutto è una certa forma di economia che viene attratta in particolare qui a Capaccio. E' la voglia di fare soldi con il mattone, cosa non censurabile in sé, ma che si porta appresso certe "attenzioni". La magistratura, i partiti, gli intellettuali, voi della stampa: a tutti spetta sorvegliare che non si oltrepassino i limiti. Io l'ho fatto".
Allora il manifesto di Fasolino, quello che denunciava investimenti in odor di camorra, era fondato.
"Era fondato su presagi. Il nostro onorevole aveva elementi precisi. Li ha fatti presente a chi di dovere. Anche a me, personalmente. Il manifesto che a quasi tutti, forse anche a me, sembrò essere un richiamo diretto in realtà non lo era: vi ricordate? Cominciava con un affettuoso "Caro Enzo" e mi indicava un percorso di cose da fare. Io ci ho riflettuto e poi mi sono messo a seguirlo. La mia, e la sua idea, era quella di non cedere a ricatti, approvando il Puc alla luce del sole".
Ma come si è manifestata, praticamente, questa famosa proposta?
"Quando uno, magari al culmine di un contrasto su qualcosa che chiede, ti agita davanti nove firme di consiglieri comunali che già aderiscono ad una proposta di scioglimento, e ti dice pronto ad aggiungerci la propria e quella di Farro, per me questo è ricatto. Tu non vuoi fare ciò che io dico? Ed io ti mando a casa!. Io gli ho detto: fai quello che vuoi che io non rinuncerò a riportare a casa lamia mia onestà. Mia figlia più grande, uno dei parroci: hanno parlato di lezione di umiltà. Il giorno dopo io penso, con rammarico, alle carte della bandiera blu che stavamo ultimando, non ad altro. Sapete che possiamo concorrere alla bandiera blu? C'era il piano spiagge da adottare.
Stavamo correggendo il meccanismo di assegnazione dei lotti dell'area Pip. Avevamo pensato dei correttivi per andare oltre ai sette lotti già venduti. Sono cose che aspettavamo da quarant'anni…".
Tanti errori, molti ritardi. Autocritica?.
"Giusto sono stato un'estate fermo a dirigere il traffico di chi entrava ed usciva dalla casa comunale. Non avevo numeri, mi sono dovuto ricostruire una maggioranza. Come potevo varare il Puc in quelle condizioni? Quando sembravo aver ricostruito un quadro politico mi sono rimesso a lavorare di nuovo sul Puc. Io però volevo che ci si confrontasse sul Comune non in altre sedi! E con un segretario che verbalizzava gli interventi, e da qui ci siamo aperti al confronto con le minoranze. Hanno cominciato con il dirmi che così si perdeva tempo, si rallentava troppo. Diventava evidente che quelli là parlavano una lingua diversa dalla mia. Avevo sbagliato ad imbarcare tutti nella campagna elettorale. Ho fatto un errore, un grosso errore…
Quelli là. Anche Sica si è messo a parlare di poteri forti. Ci aiuta a capire a chi ci si riferisce?
"I poteri forti a Capaccio per gran parte fanno riferimento a gran parte della famiglia Barlotti. Qualcuno, molto prima di me, ha evocato il fattore B. che grava sul nostro paese. Sono loro ad aver gestito le nostre cose, spesso facendo bene. Luigi Barlotti è oggi la longa manus di questa lobby. Sì mi riferisco anche ad Alberto Barlotti. Lui è uno di quelli che non paga le tasse al nostro comune. Ha fatto ricorso, contro il Comune, per oltre 220 mila euro. In una delle ultime giunte abbiamo nominato un avvocato per recuperare queste cifre. Abbiamo anche da dire su come viene condotta la raccolta differenziata presso quel complesso alberghiero. Sì, non ho paura a dirlo, il fattore B. contribuisce molto poco alla crescita economica di Capaccio ma tantissimo a quello delle loro fortune personali. Io ho pagato perché ho cominciato ad agire perché nei rapporti fra loro ed il comune va recuperata una reciprocità. Facevano quello che volevano con la scusa che creavano loro".
Sica si candiderà? Oppure Fasolino questa volta scenderà direttamente in campo?
"Ho bisogno di riflettere su ciò che è avvenuto e sui singoli comportamenti delle persone che ho incontrato facendo quest'esperienza. Ci sono tanti che hanno fatto tanto, nell'ombra, e delle quali io magari manco me ne sono accorto". Lo so che il disegno di quegli interessi che vi ho descritto sta cercando una bella faccia dietro alla quale nascondersi per gare i propri comodi. Vogliono trasformare zone che oggi sono totalmente agricole in una cementificazione selvaggia.
"Non è stata è solo l'azione di cavalli impazziti e di ragni malefici", Enzo Sica, sindaco appena detronizzato di Capaccio, quelle righe caustiche su "Nuova Solidarietà" le aveva già scritte prima che accadesse il patatrac. Non rinuncia all'ironia, analizza causticamente la situazione, ma l'amarezza è tutta in re ipsa. "Sì, mi hanno chiesto l'impossibile. Ho detto di no ad una vera e propria proposta indecente". Quale? "Di abdicare a qualsiasi potere decisionale e di proposta. Sì, di andarmene in vacanza, di sparire, di lasciar fare".
Da chi è arrivata? "Al passato presidente del mio consiglio comunale, l'imprenditore Luigi Barlotti, uomo al centro di multiformi attività". Altri volevano sovvertire il sistema di trasparenza. Io non ho voluto sottostare al ricatto, tutto qui". "E' stata un'escalation. Ci sono stati due tarli che hanno funestato non solo la mia consiliatura, ma anche la precedente All'interno della maggioranza c'è chi pensa di trarne dei vantaggi personali. Io ho avuto la sfortuna di avere un'opposizione caratterizzata da personalità capaci, abituate a gestire il potere, che si sono messe subito in azione per poterlo recuperare. Ragni ed altri hanno studiato giorno e notte, non a proporci cose da fare, ma a far suonare delle sirene, molto concrete, nei confronti dei consiglieri comunali: c'è chi ci è caduto e chi no. All'interno della maggioranza poi abbiamo avuto due consiglieri comunali, ufficialmente aderenti ad An, ma gente che in realtà ha solo usato quel partito per portare avanti i propri disegni. Alleanza Nazionale non c'entra, sono due singoli, Cirielli, Gagliano e Landolfi mi hanno già espresso la loro solidarietà, commissarieranno il circolo. Proprio Landolfi mi ha ricordato il suo plauso per essere stati una delle prime amministrazioni comunali ad aver aderito al wi fi.
"Mi hanno detto: stattene quindici giorni a casa. Pensiamo a tutto noi. E Barlotti aggiungeva: tu ti non ti preoccupare me la vedo io sia con la maggioranza che con l'opposizione. Nei fatti voleva commissariale non solo il sindaco ma anche la commissione Puc. Io, ovviamente ho resistito, e non era la prima volta che lo facevo rispetto a queste richieste. Sapeste quante ne ho ricevute!. Ho sempre detto di no. A me non piace fare compromessi solo per mantere una carica pur prestigiosa che sia.

Durissimo scontro fra Sica e Fasolino. Il deputato dice "state aprendo alla camorra". Il sindaco "Ne risponderai alla Procura"


ORESTE MOTTOLA
"Caro Enzo", "l'onorevole Fasolino", il tono confidenziale dell'uno fa da contraltare alle formalità del secondo. E' durissimo lo scontro che si è aperto fra il deputato ed il sindaco di Capaccio. L'ultimo casus belli è dal dimissionamento del vicesindaco Catarozzi, fedelissimo di Fasolino. E "l'onorevole" sceglie di dirlo sui muri della città:
"Qualcuno di parla addirittura di capitali napoletani, di referenti locali, di una partita, insomma, in cui a farla da padrone, potrebbe essere qualche settore della malavita organizzata". La questione è quella del redigendo Puc, l'ex piano regolatore. Una delle accuse fatte a Catarozzi era quella di averci messo mano. Lo scontro, prima tenuto "congelato" è improvvisamente esploso. Non passa qualche ora che Sica fa arrivare la sua risposta: "L'onorevole Fasolino, con un manifesto che ovviamente invierò alla Procura della Repubblica per la miriade di risvolti che lui stesso dovrà illustrare a chi di dovere, avendone il dovere come cittadino e come parlamentare, mette il dito in una piaga di cui io sono la prima vittima. Ben sei mesi di paralisi amministrativa, certamente non sono venuti dal nulla, né Forza Italia ne è totalmente estranea. Questi mesi hanno creato ritardi seri, ed anche il Puc ne ha subito molto". L'ultimo scontro riporta d'attualità una serie di vicende legate all'edificazione e ristrutturazione di alcune aree della città: dal mercato ortofrutticolo al campo sportivo, dal tabacchificio del Cafasso all'annunciato centro direzionale che ha intenzione di realizzare il consorzio di bonifica di Paestum. Fasolino dice "fate ripartire il lavoro di Forte, per il nuovo Puc". Sica invece chiede a Fasolino un sostegno "senza condizioni". Traducendo:
non vuole avere condizionamenti.

Ordine pubblico, camorra e politica a Capaccio


UNA MIA IPOTESI - SCENARIO

C'è un "caso Capaccio", sono solo coincidenze o è una vera e propria "Capacciopoli"come sembra indicare il felice neologismo coniugato dal "Corriere del Cilento"? Gli avvenimenti dell'oggi, se sostanza c'è dietro alle parole scritte sui manifesti, quale rapporto hanno con ciò che avvenne tre anni fa? A noi, più che gridare in anticipo un "al lupo, al lupo" tutto da verificare piace indulgere sullo "sguardo lungo", ovvero sul mettere uno al fianco dell'altro una serie di fatti. Successe di tutto a Capaccio nella primavera – estate del 2003, direbbe uno scrittore come Pietrangelo Buttafuoco. C'è un Piano Regolatore da portare a compimento, il commissariato per l'emergenza rifiuti vuole aprire una discarica a Cannito, c'è da scegliere i candidati alla successione di Pasquale Marino. Non lo sanno i manifestanti ma la camorra si fa sentire su Cannito. Impazza, in contemporanea, la discussione sulla possibile apertura di un grande centro commerciale sull'area dell'ex Parmalat. Oggi, come tre anni fa, gli scenari sono identici: c'è un forte allarme sociale per la recrudescenza di furti e la classe dirigente è chiamata a fare scelte fondamentali per lo sviluppo futuro del paese. Il parallelo è inquietante. Partiamo dall'Atto n. 4-04672, pubblicato il 5 giugno 2003, della seduta n. 410, del Senato della Repubblica. A scriverlo è Gaetano Fasolino, rivolto al Ministro dell'Interno. In particolare l'attenzione è su "…il gravissimo episodio occorso nel Comune di Capaccio-Paestum al candidato Sindaco della Casa delle Libertà, Dott. Enzo Sica, uomo probissimo e professionista stimatissimo, selvaggiamente aggredito dopo una campagna intimidatoria di perfetto stampo camorristico, volta a farlo desistere dalla candidatura, con minacce telefoniche e scritte, attualmente al vaglio della Magistratura". Così Gaetano Fasolino. Tutto era cominciato 15 giorni prima. Mercoledì 21 Maggio 2003, "Il Mattino", con un articolo di Paola Desiderio, riporta la notizia con il titolo: "Picchiato l'aspirante sindaco Sica". Qualche scampolo di trattazione: "Non si era piegato alle minacce fattegli da chi gli intimava di non candidarsi. Minacce che il dottore Enzo Sica, la cui candidatura a sindaco per le amministrative del prossimo anno era stata annunciata già da mesi, aveva subito denunciato alla locale stazione dei carabinieri. Poi, ieri sera, due individui lo hanno fermato mentre era a bordo della sua auto e picchiato selvaggiamente su di una strada di campagna. Contemporaneamente, ad appena pochi chilometri di distanza, l'amministrazione comunale affrontava con i cittadini il problema dei frequentissimi furti che in questi giorni stanno togliendo il sonno ai cittadini di Capaccio-Paestum. Sica, medico di base, stava rientrando nella sua abitazione a Borgonuovo quando, in località Gaudo, è stato avvicinato da una Panda con a bordo due individui che lo hanno preso a schiaffi e pugni. Candidato di FI e DC, aveva ricevuto minacce telefoniche e scritte. Stava per essere aggredito con una sbarra chiodata quando è riuscito a divincolarsi, mentre gli aggressori si allontanavano. Per fortuna ha riportato solo contusioni, la prognosi è di dieci giorni. In base all'accento sembra che gli aggressori fossero slavi. Ieri mattina il senatore Gaetano Fasolino ed il sindaco Pasquale Marino hanno preso parte alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico in prefettura, già previsto per discutere della criminalità diffusa che sta inquinando il comune di Capaccio-Paestum.
«C'è il tentativo da parte della camorra di entrare nel meccanismo del piano regolatore e condizionare le scelte democratiche dei comuni» è questa la lettura fatta dal senatore sull'episodio di cui è stato vittima il candidato a sindaco del suo partito. «Occorre una coalizione di tutte le forze politiche per lottare contro un nemico comune qual è la malavita organizzata - ha continuato Fasolino - A Forte, responsabile del prg, chiedo di ascoltare tutte le forze politiche nella stesura del piano». (…). Il giorno dopo, la storia verrà ulteriormente "sviluppata" dalla giornalista che raccoglie dichiarazioni ed impressioni dal resto del mondo politico. RAID VIOLENTO A CAPACCIO è il titolo: "Un'ipotesi che fa paura:
«inquietante» l'hanno definita in molti. La supposizione che dietro l'aggressione al consigliere comunale, candidato a sindaco di Forza Italia, Enzo Sica, vi possa essere la mano della malavita organizzata che punta al piano regolatore, ha messo in allarme la città. «È la prima volta che a Capaccio accade una cosa del genere e non se ne conoscono le cause» è l'unica dichiarazione rilasciata dal sindaco Pasquale Marino che, espressa solidarietà al consigliere, non ha fatto più commenti.
In un clima di tensione le buone notizie arrivano dalla prefettura. A seguito della riunione del Comitato per l'ordine pubblico, alla quale ha preso parte martedì mattina il sindaco Marino, il prefetto Enrico Laudanna ha deciso il potenziamento dell'organico della stazione dei carabinieri di Capaccio Scalo con 5 nuove unità, passando così, già dal primo giugno, da 13 a 18 carabinieri. In quella stessa data aprirà anche il distaccamento estivo di polizia stradale.
«Questo è un primo passo - ha commentato il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Mallamaci - sono subito stato a casa di Sica per portare la solidarietà mia e dell'intero consiglio comunale.
L'episodio che lo ha visto protagonista ha riproposto il problema della sicurezza: è assurdo che il cittadino si debba organizzare girando di notte armato. Mi auguro che lo Stato prenda provvedimenti».
Intanto numerosi esponenti politici capaccesi si sono espressi su quanto accaduto a Sica. «Se questa vicenda viene da ambienti legati ad intimidazioni che derivano dalla malavita organizzata, o a qualcuno che ha mandato queste persone a picchiare Enzo Sica, io sono pronto a dimmettermi per protesta» ha commentato il capogruppo consiliare dei Comunisti Italiani, Mauro Gnazzo.
Per la Margherita il portavoce, Enzo Patella, ha espresso ancora una volta solidarietà per Sica: «I fatti dovranno essere accertati dalla magistratura. In ogni caso non deve essere lasciato alcuno spazio ad attività malavitose nè in politica nè nell'amministrazione».
Il consigliere comunale Angela Pace, segretario provinciale dei Socialisti Democratici Italiani ha invitato a tenere alta la guardia:
«questi fatti inducono ad immaginare scenari politici e sociali che preoccupano fortemente chi vive e lavora per una crescita positiva e democratica del proprio paese. La città di Capaccio-Paestum deve avere la forza di ribellarsi a queste forme d'intimidazione e tutti coloro che hanno responsabilità politiche devono fare la propria parte per ristabilire un clima di serenità. Bisogna stare attenti per capire le motivazioni di tale atto e contrastare in tutti i modi chi vuole imporre, con metodi inacettabili, un sistema controllato, non libero e non democratico».
Sica, come è noto, verrà trionfalmente eletto sindaco di Capaccio e delle possibili ingerenze delinquenziali non si parlerà più a lungo.
L'indagine sui fatti si è persa nelle nebbie. E della camorra? Ne torneranno a parlare gli inquirenti quando adombrano che a Capaccio nell'area scelta per lo stoccaggio delle ecoballe ci sono imprenditori locali indicati come collusi con esponenti della Nuova Camorra Organizzata ed ggetto di indagine da parte della Dia. L'attenzione è sui suoli. Una società, la Gea affitta un'area di Cannito per 10 anni ad un prezzo di 52.000 Euro e dopo 6 (dico sei giorni ) la GEA affitta lo stesso terreno alla FIBE per 10 anni per un milione 223.000 Euro in più la Fibe affida alla GEA il movimento terra per 500.000 Euro.
Qualcuno, chi?, ci ha guadagnato. Sì, successe veramente di tutto, nella primavera – estate del 2003 a Capaccio.

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Felitto, quella consegna fortunata del commesso viaggiatore


ORESTE MOTTOLA
"Dammi 20 euro che ti faccio fare un investimento!", così Gennaro Acito, titolare del "Bar Sport" della piazza centrale di Felitto, disse a quel commesso viaggiatore di una nota marca di patatine che martedì scorso è passato dal suo esercizio. Così lui racconta la
storia: "Verso le 9, quel giovanotto mi fece visita per le consegnarmi della merce. Io vidi che mi erano rimasti gli ultimi due biglietti del "Megamiliardario". Lui, tentato dalle mie parole, decise di darmi ascolto e così comprò gli ultimi due biglietti rimasti. Si sedette, consumò un caffè, e iniziò a grattare i biglietti. Nello scetticismo totale, si rese conto di aver appena vinto ben 10.000 euro. Il fortunato commesso stentava a crederci e mi mostrò il biglietto.
Quando gli confermai la vincita, per la gioia offrì una bottiglia di champagne a tutti gli avventori che si trovavano in quel momento nel mio locale e in più regalò 25 euro alla mia collaboratrice".. Il nome del fortunato vincitore non lo ricorda, o non lo vuole divulgare Gennaro Acito. Che aggiunge: "Due anni fa sono stato premiato con il prestigioso riconoscimento "Mercurio d'Oro" . Non è la prima volta che nel mio locale vengono riscosse vincite di una certa rilevanza, infatti già altre due volte sono stati vinti 10.000 euro. Tengo a precisare che fra il Grattaevinci, il Superenalotto e le Scommesse Sportive nel mio locale sono frequenti vincite settimanali che vanno dai 1000 ai 2000 euro".