lunedì 29 novembre 2010

C'è chi dice no. Rosaria Capacchione



“ C’È CHI DI CE NO: ROSA RI A CA P A CCHI ONE”
di Giuliano M arrucci
M I LENA GA BA NELLI I N STUDI O
A dire no oggi è Rosaria Capacchione. Secondo il rapporto della Federazione
Nazionale della Stampa, nell’ultimo anno, in Italia ad aver subito minacce di vario
tipo sono circa 400 giornalisti. 40 sono attenzionati dalla criminalità organizzata, 10
sotto scorta. Rosaria Capacchione è una di loro. Giulianino Marrucci.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Faccio un esempio, se io devo andare al pronto soccorso nel cuore della notte devo
telefonare al 113 e devo avvertire che devo andare al pronto soccorso.
GI ULI AN O M ARRUCCI
Ma ad esempio al cinema?
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Siamo andati una volta sola, in due anni e mezzo sono andata una volta sola.
A NTONI O TOSTI – A GENTE DELLA SCORTA
Mediamente tutti i posti dove è affollato cerca di evitare.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Ci si riesce ad andare in vacanza sotto scorta?
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Ah no, ma io quando vado in vacanza vado fuori, e sennò me li devo portare
appresso, ma ti rendi conto? No, io ormai la prendo a ridere, che devo fa’?
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Oggi la prende a ridere Rosaria, nonostante tutto non si è pentita di aver scelto, fin
dall’inizio della sua carriera di occuparsi di cronaca nera.
CLODOMI RO TA RSI A – EX CAP OREDATTORE DE I L MA TTI N O
Di nera nessuno si interessava, si interessò Rosaria, e purtroppo capitò in una zona,
nel casertano, dove esplose questa delinquenza organizzata.
LOREN ZO DI A NA – FON DA ZI ON E CA P ONNETTO
Io non penso che Rosaria avesse deciso di fare la giornalista anticamorra, è che nel
fare il suo lavoro si imbatteva in una realtà, in un mostro, e ha scelto di non ignorare
questa realtà e di non edulcorarla.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Comincia nell’85, nella piccola redazione del mattino di Caserta, proprio in
contemporanea con l’ascesa del clan dei casalesi.
RA FFA ELE CANTONE M
A GI STRA TO
Tutto sommato Caserta, un po’ come Napoli, aveva l’idea che parlare troppo di
camorra facesse male. Per cui credo che ci fosse tutto un contesto ambientale che
non era affatto entusiasta che si parlasse diciamo in modo approfondito dei casalesi.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Tu hai utilizzato sempre un metodo, che è quello più banale del cronista: vado, vedo,
racconto. Quando ti accorgi che affianco a te ci sono persone che vanno, vedono e
poi non raccontano. Per cui alla fine ti trovi a scrivere delle cose normali e che lo
scrivi da sola. Una volta, due, tre, quattro, cinque, alla fine tu sei quella cattiva.
LOREN ZO DI A NA – FON DA ZI ON E CA P ONNETTO
Così cominciarono ad esserci i primi seri problemi: chi era questa giornalista che si
permetteva di raccontare tutto stando sul territorio casertano.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
E ho cominciato ad avere qualche messaggio non proprio tranquillizzante: “fatti i fatti
tuoi, ma che te ne importa, tu non fai il poliziotto”
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAMP O
La camorra non ama chi si occupa di lei e mentre manda i messaggi a Rosaria uccide
Giancarlo Siani, un giovane collega che da poco lavora alla redazione di Napoli.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
È stato molto scioccante perché non era mai successo, però, non ricordo di aver
pensato: “adesso cambio mestiere, questa è una cosa ci fermerà”. Non l’ho mai
pensato una cosa del genere, ho pensato fosse una cosa gravissima che era
successa, irreparabile, ma che imponeva anche un obbligo a proseguire su quella
strada.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Da allora Rosaria non ha più smesso di essere la voce critica di questo tormentato
territorio.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Qua siamo in terra di camorra, questi sono i rifiuti, questo è quello che noi
mangiamo… il ciclo completo di come ci stiamo avvelenando. Sono terre che una sì
una no sono sequestrate.
GI ANN I M OLI N ARI – EX CA P OREDATTORE I L MATTI NO, EDI ZI ONE DI
CA SERTA
Rosaria ha fatto un lavoro che nessun altro ha fatto a Caserta, e cioè quello di
mettere insieme i pezzi. Quando tu fai capire qual è la trama di penetrazione nel
tessuto economico: i subappalti, gli acquisti dei negozi, tutte queste cose qua, gli dai
fastidio perché tu lì tocchi i soldi…
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAMP O
Le mani nelle tasche della camorra le mette nell’estate del 91, quando critica
addirittura un’ordinanza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con la quale a
breve sarebbe stato dissequestrato un terreno dal valore di circa 10 miliardi di lire
riconducibile al più famoso dei casalesi, il boss Francesco Schiavone.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
E lì diciamo che poi invece ho fatto qualcosa che andava un po’ oltre la cronaca, ho in
mano l’ordinanza e faccio una mia indagine parallela, per cui accerto che alcune cose
che erano state scritte in quell’ordinanza non erano vere, ne faccio un articolo, da
questo articolo si riapre il caso, viene impugnato il provvedimento, viene
risequestrata la proprietà.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Nel ‘96, il pentito Dario De Simone confessa che, da quell’episodio, sulla testa di
Rosaria pende una condanna a morte, eppure la minaccia non è sufficiente per farle
accordare misure di protezione.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Io non ho mai enfatizzato queste cose, per una serie di ragioni: la prima è che non
mi andava che a casa mamma si preoccupasse… banale, banalissima; la seconda
cosa è che io correvo il rischio che il giornale per tutelarmi mi mettesse a fare
un’altra cosa, cosa che io non volevo assolutamente che accadesse.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
La beffa è che una quindicina di anni dopo su quel terreno lo stato c’ha fatto una
discarica.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Una parte doveva andare al demanio militare e una parte invece all’Agrorinasce, che
doveva realizzarci una fattoria biologica.. fattoria didattica...è saltato tutto, per cui
alla fine arrivi alla conclusione che io ho rischiato di farmi ammazzare dalla famiglia
Schiavone per trasformare quel luogo in una discarica.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAMP O
A metà degli anni ‘90 inizia il più importante dei processi ai casalesi. Al raccontarlo
nei dettagli ci sono solo gli articoli di Rosaria.
FRAN CO ROBERTI – CAP O DELLA P ROCURA DI SALERNO, EX DDA DI N AP OLI
In quel momento le analisi che noi conducevamo venivano seguite e spiegate
all’opinione pubblica dalla Capacchione con una capacità di approfondimento degli
atti giudiziari, di analisi sugli atti giudiziari senza precedenti, e questo la rese
sicuramente pericolosa.
REN ATO NA TA LE – EX SI N DA CO DI CA SA L DI P RI N CI P E
Perché vai a toccare soprattutto un aspetto della criminalità organizzata, la sua
voglia di avere consenso, di dominare anche culturalmente le persone. Quando metti
in discussione questo dominio più ancora di quando metti in discussione il dominio
economico o criminale questi li mandi in bestia…
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Dopo 13 anni e centinaia di udienze, quando ormai il successo mediatico di Roberto
Saviano aveva acceso i riflettori sui casalesi, l’avvocato del clan Michele
Santonastaso, arrestato lo scorso settembre per corruzione e falsa testimonianza,
decide di leggere in aula una lettera d’accusa firmata dai due boss: Francesco
Bidognetti e Antonio Iovine.
RA FFA ELE CANTONE – MA GI STRATO
La Capacchione veniva indicata insieme a Saviano come una sorta di braccio armato
della procura di cui io sarei stato il regista.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Mi lessero il passaggio e io capii che non stavano scherzando, perché capii, forse
magari il resto del mondo non avrebbe capito niente, ma io ho capito.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
A questo punto, anche per Rosaria si comincia a prospettare l’idea della scorta.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Credo che questo disinteresse sarebbe continuato tranquillamente se il mio nome
non fosse stato associati a quello del più famoso Saviano, quindi alla fine il conto che
fu fatto fu ci sono tre nomi in questo documento, due hanno la scorta una no,
perché?
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Da lì in avanti intimidazioni appaiono prima sui muri di Casal Di Principe e poi sulle
scale della redazione.
FRAN CESCO ESP OSI TO – GI ORN ALI STA DE I L MA TTI N O
Palesemente un segnale per far capire: guarda, ti possiamo arrivare a scrivere
qualunque cosa, adesso abbiamo fatto una scritta però siamo qui, possiamo…..
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Il 10 ottobre del 2009 invece qualcuno gli entra in casa, ma non ruba nulla, solo un
premio.
FRAN CO ROBERTI – CAP O DELLA P ROCURA DI SALERNO, EX DDA DI N AP OLI
Beh, insomma, se si fa un furto in appartamento e non si ruba niente praticamente,
fa parte dell’esperienza investigativa che si possa trattare e quasi sempre si tratta di
un atto dimostrativo, di un segnale che si vuole dare alla vittima, nel senso di dire:
guarda che noi ti teniamo d’occhio, ti teniamo puntato, possiamo fare di te quello che
vogliamo.
GI ULI AN O M ARRUCCI FUORI CAM P O
Un fatto analogo è successo lo scorso aprile.
FRAN CESCO ESP OSI TO – GI ORNALI STA DE I L M ATTI N O
Qualcuno era entrato a casa di Rosaria mentre Rosaria stava dormendo.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Questa cosa mi ha un po’…. Perché mi ha messo in condizioni di valutare la mia
vulnerabilità rispetto alle cose, cioè, uno mi entra in casa e io non me ne accorgo
FRAN CESCO ESP OSI TO – GI ORN ALI STA DE I L MA TTI N O
Sarebbe umano pensare di, tra virgolette, tirare leggermente i remi in barca, invece
lei ha continuato a lavorare…. Certo, aveva la scorta? Perfetto, andava sul posto con
la scorta, perché l’unica risposta che Rosaria potesse dare in quel momento era
proprio quella: continuare a fare il suo lavoro, e in questo credo abbia dato un ottimo
esempio.
ROSA RI A CA P A CCHI ONE – GI ORN ALI STA DE I L MATTI NO
Perché questo mestiere è così, o ti stanchi, ti stufi, ti metti a fare altro… oppure se
continui t’innamori.
M I LENA GA BA NELLI I N STUDI O
Grazie a Rosaria Capacchione. Se oggi l’informazione è un po’ più ricca è anche
perché ci sono giornalisti come lei. E grazie anche a tutti quelli che ogni occasione è
buona per ricordarne i nomi: Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Mario Francese,
Pippo Fava, Peppino Impastato, Beppe Alfano, Mauro Rostagno, Carlo Casalegno,
Giovanni Spampinato, Giancarlo Siani, Walter Tobagi. Questo “C’è chi dice no” era
dedicato a loro.