Detengono record italiani per le
macchine che raccolgono tutta la rucola della Piana del Sele o i carciofi di
Paestum. L’aquarese Durso va in Cina e mette i suoi propulsori a macchine
concepite nell’Oriente. Esportano in tutta Italia ed anche in alcuni paesi
esteri. Hanno dato punti alle aziende emiliano – romagnole dominatrici del
mercato nazionale. Sì, c’è un polo della meccanica agricola tutto salernitano,
ma ad essere precisi è quasi tutto degli Alburni e dell’Alto Sele. Con qualche
iniziativa sorta nel Cilento più interno e la zona di Capaccio. Si è cominciato
dall’allestimento delle piccole trattrici agricole con piano di carico, più
note come motoagricola o motozappatrici. Le realtà che più hanno saputo
innovare e adattarsi ai mercati sono sopravvissute ai marosi della crisi e sono
pienamente operative. Tutto cominciò nei gloriosi primi anni Settanta. Con
Alberigo Durso, da Aquara e Benito D’Amato di Ottati. Un po’ meccanico e per
l’altra commerciante e progettista, Durso. D’Amato è essenzialmente un meccanico.
Nel 1972 Durso è uno uno dei progettisti del primo prototipo del rimorchio
fonda una società e stipula un accordo con la CAMA per la produzione del
rimorchio occupandosi solo della realizzazione del cassone. Secondo come la racconta D’Amato Durso
non si accontenta, intercetta i clienti della CAMA e decide di realizzare da sé
tutto il rimorchio. divenendo in breve
tempo insieme a Oelle di Biagio la Morticella, da Torre Orsaia, e con la Comaca di Caggiano nella produzione
di rimorchi che è stata l’apripista in questo settore. Queste piccole aziende,
in poco tempo, riescono a tener testa ai concorrenti emiliani. L’agricoltura
salernitana conosce un suo ciclo espansivo e c’è spazio per tutti. Benito D’Amato inizia la sua attività nel
1968 come rappresentante di macchine agricole ad Ottati successivamente nel
1970 avvia un’officina di riparazioni finché a seguito di richieste da parte di
aziende di Bologna inizia la produzione di rimorchi e pertanto è necessario uno
stabilimento più grande e l’acquisto di un suolo a Sant’Angelo a Fasanella porta
nella società un meccanico locale. Non è facile la vita della Cama. Subisce ripetuti furti dal 1982 al 1988 in uno dei quali vi è
addirittura un conflitto a fuoco per la difesa della proprietà. Numerosi incendi
provocati principalmente provocati da fulmini. Diversi clienti, soprattutto in
Calabria, falliscono e la Cama perde i propri crediti. Negli ultimi anni l’azienda
ha ricevuto richieste commerciali anche dall’estero. Adesso è in un momento di
riorganizzazione.
Altavilla Silentina. I rimorchi di Franco. Le Officine Meccaniche
Brenga già note come officina di riparazione macchine agricole dal 1972 è una
piccola azienda situata ad Altavilla Silentina. Questa azienda ha molta
esperienza ed è ricca di nuove idee nel campo costruttivo. Ha a disposizione
operai qualificati (attualmente 3) ed un valido ingegnere salernitano. Produce
rimorchi agricoli e carrelli portattrezzi omologati dai 15 quintali ai 200
quintali a pieno carico (monoasse, biasse e triasse) e con frenatura idraulica o
pneumatica. Inoltre costruisce anche ruspette, caricatori posteriori e
caricatori anteriori. I clienti sono principalmente aziende agricole della
Piana del Sele e delle Valle del Calore e di qualche rivenditore che ha permesso
di portare i prodotti tra le province di Asti e Cuneo.
Franco Brenga e il suo rimorchio
Il numero uno è Durso.
Alberico Durso non ha mai
tralasciato nessun aspetto dell’attività aziendale. A cominciare dalla cura
dell’immagine attuata anche attraverso la partecipazione alle più importanti
fiere di settore. “Il design orientale prodotto dalla JAC, azienda leader in
Cina nella produzione di veicoli ed autocarri, incontra il cuore italiano
costituito da un propulsore VM di ultima generazione (EURO5 EEV CON FILTRO
ANTIPARTICOLATO) ed un cambio ZF 6 marce a doppia presa di forza per dare vita
ad un prodotto dal rapporto qualità prezzo inimitabile”. Lo si legge dal sito
aziendale, ma è solo un esempio. L’azienda inizia la propria attività con la
produzione di rimorchi per l’agricoltura e si ritaglia in breve tempo una quota
di mercato importante nella produzione di varie tipologie di macchine agricole,
in particolare di mezzi a trazione integrale. Dal 1998 la Durso è una srl. L’azienda
di Aquara fattura più di 7 milioni di euro ed impiega oltre 50 persone ed è impegnata
nel settore edile e nell’industriale. Passione per la meccanica ed una forte
impronta familiare sono fra gli ingredienti del successo aziendale. L’attuale gamma può essere divisa in tre linee
principali: macchine agricole, macchine operatrici e minidumper. La spartana
Futura, una piccola trattrice agricola con piano di carico motorizzata
Lombardini raggiunge una velocità massima di 36 km/h e dispone di un
posto a sedere protetto da una struttura antischiacciamento omologata La Multiworks
è una vera e propria stazione mobile portattrezzi, motorizzata VM,sulla quale è
possibile installare un grande numero di attrezzature, tra le quali lame
sgombraneve, verricelli, gru forestali, retroescavatori, trinciatri ci,
spandisale, spandiconcime e spandisabbia. La Farmer SV è “un cantiere in
movimento”, consentendo di ntrasportare, con la semplice patente B, tutta l’attrezzatura di cui una media impresa
necessita. La gamma di mini dumper
comprende 6 modelli con capacità di carico variabile tra i 500 e i 1.000 Kg, particolarmente
utili, per prestazioni e resistenza, sia nel settore agricolo sia in quello
industriale. Tutto questo è possibile grazie alle notevoli risorse investite in
ricerca e sviluppo (circa il 10% del fatturato), alle collaborazioni con diverse università e
ad un efficiente ufficio tecnico dove, grazie all’utilizzo dei più moderni
software, è possibile progettare il mezzo anche in base a particolari richieste
dal cliente e testarne tramite simulazioni le caratteristiche e i comportamenti
sul campo. I mercati di riferimento dell’azienda campana sono prevalentemente
nazionali, con una marginale eccezione nel settore delle macchine agricole,
visto che l’azienda intrattiene rapporti commerciali con Portogallo e Spagna,
mercati che incidono sul fatturato per meno del 10%. Sul territorio nazionale
la maggior parte della produzione viene assorbita dai mercati settentrionali,
con significativi picchi in Liguria e Piemonte. La distribuzione è affidata ad
una rete di circa 100 concessionarie di vendita che, oltre a buoni requisiti
commerciali, dispongono di capacità
tecniche adeguate ad assicurare la necessaria assistenza postvendita. Alla rete
dei concessionari si aggiungono poi una serie di officine autorizzate che
coprono il territorio in maniera estremamente capillare e garantiscono
l’intervento entro poche ore dalla chiamata, nonché una officina mobile che
interviene su tutto il territorio nazionale in casi particolari.
LA COMACA
L’azienda nasce nei primi anni
settanta dalla esperienza maturata dai soci fondatori, Angelo Pucciarelli e Francesco Carucci, nel
campo della riparazione meccanica e nella rivendita di mezzi e attrezzature per
l’agricoltura, effettuata in collaborazione con alcuni partner dell’industria
meccanica in particolar modo con la Fort s.r.l di Sossano (VI).
Grazie a questa proficua
collaborazione si progetta e si comincia a produrre il pianale di carico
ribaltabile per alcuni modelli di motozappa e motocoltivatori prodotti dalla
stessa Fort s.r.l. che riscuotono un notevole successo presso i mercati locali.
Questo tipo di attività inizialmente sarà essenzialmente di tipo artigianale e
si protrarrà per alcuni anni perfezionando sempre di più la produzione e
ampliando l’offerta fino alla costituzione del marchio COMACA (1983) che segna
la svolta per l’azienda con la progettazione e produzione completa della prima
trattrice agricola con piano di carico (comunemente chiamata “motoagricola”),
la famosa "Rambo 4x4". La “Rambo 4x4" riscuote
un grande successo, dapprima nei mercati locali e successivamente sull’intero
territorio nazionale al punto da diventare la "motoagricola" per
antonomasia.
Nei primi anni novanta, con un
notevole investimento, l’azienda costruisce l’attuale stabilimento di 5000 mq
su un area di oltre 15000 mq, dove la produzione si incrementa notevolmente e
le competenze e la specializzazione dell’azienda si consolidano ai vertici del
settore per qualità, tecnologia, affidabilità, flessibilità del prodotto e
assistenza al cliente. "La motoagricola - afferma Angelo Pucciarelli, uno
dei due titolari - è stato il tratto distintivo della Comaca che ci ha dapprima
imposti sul mercato locale, poi su quello nazionale, infine a livello europeo,
come dimostrano gli accordi commerciali con Francia, Gran Bretagna, Portogallo
e Spagna".
La Comaca ha infatti recentemente
lanciato sul mercato un veicolo che è dotato di caratteristiche uniche e
innovative. Si tratta della nuova Mithos gemellata 4x4, una macchina operatrice
multiuso a quattro ruote motrici che dispone di ruote posteriori gemellate per
una portata complessiva di sei tonnellate e con una cabina confortevole che può
garantire tre posti. Dotato di sospensioni anteriori indipendenti, del tipo
Mac— Pherson, e non delle tradizionali balestre, utilizzate dagli altri produttori
del settore, il veicolo ha una maggiore stabilità e confort di marcia, maggiore
elasticità e migliore assorbimento degli urti, minor peso e minor ingombro,
oltre a una minore manutenzione. L’anno della svolta o,per meglio dire, del
salto di qualità, va identificato con il
1999, in
concomitanza con l’ingresso nell’azienda dei due figli dei soci fondatori, Feliciano
Pucciarelli e Sebastiano Carucci, e la
realizzazione del nuovo stabilimento produttivo, inizialmente di 1.200 metri quadri
coperti, poi saliti a 4.000, ncon 250 mq che ospitano gli uffici. Oggi la
Comaca produce annualmente circa 600 macchine, il 60% delle quali ascrivibili
alla tipologia macchine operatrici multiuso mentre la restante parte è
costituita da trattrici agricole. «Negli ultimi anni – spiega Feliciano
Pucciarelli, direttore ufficio tecnico/acquisti – la quota destinata
all’agricoltura è andata diminuendo, a causa della crisi che ha investito il
settore, mentre l’edilizia ha guadagnato terreno e, visti i suoi potenziali di
crescita, questo trend dovrebbe accentuarsi nel 2008. Di fatto l’omologazione
dei transporter come macchine operatrici multiuso ne ha esteso notevolmente
l’impiego, con vantaggi di non poco conto per i potenziali clienti del settore
edile che, come sottolinea Sebastiano Carucci, direttore commerciale, possono
disporre di mezzi dalle portate significative,
esenti dal pagamento del bollo auto, agevolati da una tariffa di
assicurazione ridotta
e guidabili con la semplice patente
B, con un solo limite di utilizzo che consiste nel divieto di circolazione
sulle autostrade.
Il fatturato complessivo
dell’azienda di Caggiano, che lo scorso anno si aggirava intorno ai 6 milioni
di euro, viene realizzato per un buon 90% sul mercato italiano. Non mancano
tuttavia interessanti sbocchi all’estero, soprattutto in Francia, Portogallo, Spagna,
e nelle isole Faroe,a metà strada fra l’Islanda e la Norvegia.
L’Oelle parte da Torre Orsaia. L’iniziatore è Biagio La Morticella
ed ha ha raggiunto una elevata specializzazione nel settore dei
"trasporters" per l'agricoltura, per l'edilizia e per l'industria,
tanto da posizionarsi tra le aziende più innovative del Mezzogiorno. Lo
stabilimento della "OELLE Costruzioni meccaniche s.r.l." sorge su
un'area di circa 12.000 mq e si sviluppa su circa 4.000 mq di superficie
coperta, divisa tra zona destinata alla produzione, ad uffici e servizi. A
monte del ciclo di produzione vi è un attrezzato ufficio tecnico che predispone
i mezzi tecnologici ed i cicli operativi necessari per la produzione interna, concludendo
con i relativi controlli per verificare la conformità del prodotto anche in
ordine alla rispondenza dei requisiti richiesti dalle prescrizione legislative
vigenti. Ampio sviluppo ha assunto la
costruzione delle macchine a trazione elettrica, macchine ecologiche,
utilizzate non solo per la prima lavorazione dei prodotti agricoli e la loro
successiva trasformazione, nonchè per gli spostamenti all'interno dell'azienda
e per il trasporto, collocate in grandissime quantità sui principali mercati esteri.
La OELLE serve oggi un ampio bacino di utenza, comprendente non solo una buona
parte del mercato nazionale ma anche paesi esteri quali Svizzera,
Germania,Belgio, Danimarca, Portogallo ecc.
NAPPO A CAPACCIO. Il fiore all’occhiello è
una macchina è adatta per la
coltivazione e la raccolta di carciofi ma spesso viene modificata in base alle
richieste specifiche del cliente per potersi adattare a qualsiasi tipo di
coltura. Omologata per la marcia su strada si rende comunque efficiente su
svariati tipi di terreno. Il suo esordio sul mercato è datato 1982, come
officina e rivendita di macchine agricole, per poi passare negli anni '90 alla
costruzione in proprio e specializzazione nel campo della raccolta di carciofi.
Protagonista è il Furia 4WD,
l'innovativo carro raccolta dotato di un sistema di trasmissione esclusivo che
consente di muoversi agilmente in tutte le tipologie di terreno e raccogliere
in maniera efficace grandi quantitativi di carciofi non danneggiando le piante.
In breve tempo la macchina è stata
venduta in tutt’Italia ed utilizzata da centinaia di acquirenti, facendo
scoprire livelli di produzione mai avuti prima di quel momento che ne hanno
valorizzato le peculiarità: in particolare si realizza una resa di raccolto
pari a 98/100% e si ha la possibilità di passare al di sopra delle piantagioni
ad un’altezza massima di 120
cm. Successivamente è stato sviluppato il Furia 4WD TB,
un carro raccolta basso sterzante su 4 ruote, capace di passare al sotto le
piantagioni di kiwi o altre piante a pergolato.
GALLERIA MACCHINE NAPPO
Oreste Mottola
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