giovedì 9 febbraio 2012

IL VIAGGIO. Tra le aziende di piccole macchine agricole del salernitano...


Detengono record italiani per le macchine che raccolgono tutta la rucola della Piana del Sele o i carciofi di Paestum. L’aquarese Durso va in Cina e mette i suoi propulsori a macchine concepite nell’Oriente. Esportano in tutta Italia ed anche in alcuni paesi esteri. Hanno dato punti alle aziende emiliano – romagnole dominatrici del mercato nazionale. Sì, c’è un polo della meccanica agricola tutto salernitano, ma ad essere precisi è quasi tutto degli Alburni e dell’Alto Sele. Con qualche iniziativa sorta nel Cilento più interno e la zona di Capaccio. Si è cominciato dall’allestimento delle piccole trattrici agricole con piano di carico, più note come motoagricola o motozappatrici. Le realtà che più hanno saputo innovare e adattarsi ai mercati sono sopravvissute ai marosi della crisi e sono pienamente operative. Tutto cominciò nei gloriosi primi anni Settanta. Con Alberigo Durso, da Aquara e Benito D’Amato di Ottati. Un po’ meccanico e per l’altra commerciante e progettista, Durso. D’Amato è essenzialmente un meccanico. Nel 1972 Durso è uno uno dei progettisti del primo prototipo del rimorchio fonda una società e stipula un accordo con la CAMA per la produzione del rimorchio occupandosi solo della realizzazione del cassone. Secondo come la racconta D’Amato Durso non si accontenta, intercetta i clienti della CAMA e decide di realizzare da sé tutto il rimorchio.  divenendo in breve tempo insieme a Oelle di Biagio la Morticella, da Torre Orsaia,  e con la Comaca di Caggiano nella produzione di rimorchi che è stata l’apripista in questo settore. Queste piccole aziende, in poco tempo, riescono a tener testa ai concorrenti emiliani. L’agricoltura salernitana conosce un suo ciclo espansivo e c’è spazio per tutti.  Benito D’Amato inizia la sua attività nel 1968 come rappresentante di macchine agricole ad Ottati successivamente nel 1970 avvia un’officina di riparazioni finché a seguito di richieste da parte di aziende di Bologna inizia la produzione di rimorchi e pertanto è necessario uno stabilimento più grande e l’acquisto di un suolo a Sant’Angelo a Fasanella porta nella società un meccanico locale. Non è facile la vita della Cama.  Subisce ripetuti furti dal 1982 al 1988 in uno dei quali vi è addirittura un conflitto a fuoco per la difesa della proprietà. Numerosi incendi provocati principalmente provocati da fulmini. Diversi clienti, soprattutto in Calabria, falliscono e la Cama perde i propri crediti. Negli ultimi anni l’azienda ha ricevuto richieste commerciali anche dall’estero. Adesso è in un momento di riorganizzazione.
Altavilla Silentina. I rimorchi di Franco. Le Officine Meccaniche Brenga già note come officina di riparazione macchine agricole dal 1972 è una piccola azienda situata ad Altavilla Silentina. Questa azienda ha molta esperienza ed è ricca di nuove idee nel campo costruttivo. Ha a disposizione operai qualificati (attualmente 3) ed un valido ingegnere salernitano. Produce rimorchi agricoli e carrelli portattrezzi omologati dai 15 quintali ai 200 quintali a pieno carico (monoasse, biasse e triasse) e con frenatura idraulica o pneumatica. Inoltre costruisce anche ruspette, caricatori posteriori e caricatori anteriori. I clienti sono principalmente aziende agricole della Piana del Sele e delle Valle del Calore e di qualche rivenditore che ha permesso di portare i prodotti tra le province di Asti e Cuneo.

Franco Brenga e il suo rimorchio 

Il numero uno è Durso.
Alberico Durso non ha mai tralasciato nessun aspetto dell’attività aziendale. A cominciare dalla cura dell’immagine attuata anche attraverso la partecipazione alle più importanti fiere di settore. “Il design orientale prodotto dalla JAC, azienda leader in Cina nella produzione di veicoli ed autocarri, incontra il cuore italiano costituito da un propulsore VM di ultima generazione (EURO5 EEV CON FILTRO ANTIPARTICOLATO) ed un cambio ZF 6 marce a doppia presa di forza per dare vita ad un prodotto dal rapporto qualità prezzo inimitabile”. Lo si legge dal sito aziendale, ma è solo un esempio. L’azienda inizia la propria attività con la produzione di rimorchi per l’agricoltura e si ritaglia in breve tempo una quota di mercato importante nella produzione di varie tipologie di macchine agricole, in particolare di mezzi a trazione integrale. Dal 1998 la Durso è una srl. L’azienda di Aquara fattura più di 7 milioni di euro ed impiega oltre 50 persone ed è impegnata nel settore edile e nell’industriale. Passione per la meccanica ed una forte impronta familiare sono fra gli ingredienti del successo aziendale.  L’attuale gamma può essere divisa in tre linee principali: macchine agricole, macchine operatrici e minidumper. La spartana Futura, una piccola trattrice agricola con piano di carico motorizzata Lombardini raggiunge una velocità massima di 36 km/h e dispone di un posto a sedere protetto da una struttura antischiacciamento omologata La Multiworks è una vera e propria stazione mobile portattrezzi, motorizzata VM,sulla quale è possibile installare un grande numero di attrezzature, tra le quali lame sgombraneve, verricelli, gru forestali, retroescavatori, trinciatri ci, spandisale, spandiconcime e spandisabbia. La Farmer SV è “un cantiere in movimento”, consentendo di ntrasportare, con la semplice patente B,  tutta l’attrezzatura di cui una media impresa necessita.  La gamma di mini dumper comprende 6 modelli con capacità di carico variabile tra i 500 e i 1.000 Kg, particolarmente utili, per prestazioni e resistenza, sia nel settore agricolo sia in quello industriale. Tutto questo è possibile grazie alle notevoli risorse investite in ricerca e sviluppo (circa il 10% del fatturato),  alle collaborazioni con diverse università e ad un efficiente ufficio tecnico dove, grazie all’utilizzo dei più moderni software, è possibile progettare il mezzo anche in base a particolari richieste dal cliente e testarne tramite simulazioni le caratteristiche e i comportamenti sul campo. I mercati di riferimento dell’azienda campana sono prevalentemente nazionali, con una marginale eccezione nel settore delle macchine agricole, visto che l’azienda intrattiene rapporti commerciali con Portogallo e Spagna, mercati che incidono sul fatturato per meno del 10%. Sul territorio nazionale la maggior parte della produzione viene assorbita dai mercati settentrionali, con significativi picchi in Liguria e Piemonte. La distribuzione è affidata ad una rete di circa 100 concessionarie di vendita che, oltre a buoni requisiti commerciali,  dispongono di capacità tecniche adeguate ad assicurare la necessaria assistenza postvendita. Alla rete dei concessionari si aggiungono poi una serie di officine autorizzate che coprono il territorio in maniera estremamente capillare e garantiscono l’intervento entro poche ore dalla chiamata, nonché una officina mobile che interviene su tutto il territorio nazionale in casi particolari.
LA COMACA
L’azienda nasce nei primi anni settanta dalla esperienza maturata dai soci fondatori,  Angelo Pucciarelli e Francesco Carucci, nel campo della riparazione meccanica e nella rivendita di mezzi e attrezzature per l’agricoltura, effettuata in collaborazione con alcuni partner dell’industria meccanica in particolar modo con la Fort s.r.l di Sossano (VI).
Grazie a questa proficua collaborazione si progetta e si comincia a produrre il pianale di carico ribaltabile per alcuni modelli di motozappa e motocoltivatori prodotti dalla stessa Fort s.r.l. che riscuotono un notevole successo presso i mercati locali. Questo tipo di attività inizialmente sarà essenzialmente di tipo artigianale e si protrarrà per alcuni anni perfezionando sempre di più la produzione e ampliando l’offerta fino alla costituzione del marchio COMACA (1983) che segna la svolta per l’azienda con la progettazione e produzione completa della prima trattrice agricola con piano di carico (comunemente chiamata “motoagricola”), la famosa "Rambo 4x4".  La “Rambo 4x4" riscuote un grande successo, dapprima nei mercati locali e successivamente sull’intero territorio nazionale al punto da diventare la "motoagricola" per antonomasia.
Nei primi anni novanta, con un notevole investimento, l’azienda costruisce l’attuale stabilimento di 5000 mq su un area di oltre 15000 mq, dove la produzione si incrementa notevolmente e le competenze e la specializzazione dell’azienda si consolidano ai vertici del settore per qualità, tecnologia, affidabilità, flessibilità del prodotto e assistenza al cliente. "La motoagricola - afferma Angelo Pucciarelli, uno dei due titolari - è stato il tratto distintivo della Comaca che ci ha dapprima imposti sul mercato locale, poi su quello nazionale, infine a livello europeo, come dimostrano gli accordi commerciali con Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna".
La Comaca ha infatti recentemente lanciato sul mercato un veicolo che è dotato di caratteristiche uniche e innovative. Si tratta della nuova Mithos gemellata 4x4, una macchina operatrice multiuso a quattro ruote motrici che dispone di ruote posteriori gemellate per una portata complessiva di sei tonnellate e con una cabina confortevole che può garantire tre posti. Dotato di sospensioni anteriori indipendenti, del tipo Mac— Pherson, e non delle tradizionali balestre, utilizzate dagli altri produttori del settore, il veicolo ha una maggiore stabilità e confort di marcia, maggiore elasticità e migliore assorbimento degli urti, minor peso e minor ingombro, oltre a una minore manutenzione. L’anno della svolta o,per meglio dire, del salto di qualità,  va identificato con il 1999, in concomitanza con l’ingresso nell’azienda dei due figli dei soci fondatori, Feliciano Pucciarelli e Sebastiano Carucci,  e la realizzazione del nuovo stabilimento produttivo, inizialmente di 1.200 metri quadri coperti, poi saliti a 4.000, ncon 250 mq che ospitano gli uffici. Oggi la Comaca produce annualmente circa 600 macchine, il 60% delle quali ascrivibili alla tipologia macchine operatrici multiuso mentre la restante parte è costituita da trattrici agricole. «Negli ultimi anni – spiega Feliciano Pucciarelli, direttore ufficio tecnico/acquisti – la quota destinata all’agricoltura è andata diminuendo, a causa della crisi che ha investito il settore, mentre l’edilizia ha guadagnato terreno e, visti i suoi potenziali di crescita, questo trend dovrebbe accentuarsi nel 2008. Di fatto l’omologazione dei transporter come macchine operatrici multiuso ne ha esteso notevolmente l’impiego, con vantaggi di non poco conto per i potenziali clienti del settore edile che, come sottolinea Sebastiano Carucci, direttore commerciale, possono disporre di mezzi dalle portate significative,  esenti dal pagamento del bollo auto, agevolati da una tariffa di assicurazione ridotta
e guidabili con la semplice patente B, con un solo limite di utilizzo che consiste nel divieto di circolazione sulle autostrade.
Il fatturato complessivo dell’azienda di Caggiano, che lo scorso anno si aggirava intorno ai 6 milioni di euro, viene realizzato per un buon 90% sul mercato italiano. Non mancano tuttavia interessanti sbocchi all’estero, soprattutto in Francia, Portogallo, Spagna, e nelle isole Faroe,a metà strada fra l’Islanda e la Norvegia.
L’Oelle parte da Torre Orsaia. L’iniziatore è Biagio La Morticella ed ha ha raggiunto una elevata specializzazione nel settore dei "trasporters" per l'agricoltura, per l'edilizia e per l'industria, tanto da posizionarsi tra le aziende più innovative del Mezzogiorno. Lo stabilimento della "OELLE Costruzioni meccaniche s.r.l." sorge su un'area di circa 12.000 mq e si sviluppa su circa 4.000 mq di superficie coperta, divisa tra zona destinata alla produzione, ad uffici e servizi. A monte del ciclo di produzione vi è un attrezzato ufficio tecnico che predispone i mezzi tecnologici ed i cicli operativi necessari per la produzione interna, concludendo con i relativi controlli per verificare la conformità del prodotto anche in ordine alla rispondenza dei requisiti richiesti dalle prescrizione legislative vigenti.  Ampio sviluppo ha assunto la costruzione delle macchine a trazione elettrica, macchine ecologiche, utilizzate non solo per la prima lavorazione dei prodotti agricoli e la loro successiva trasformazione, nonchè per gli spostamenti all'interno dell'azienda e per il trasporto, collocate in grandissime quantità sui principali mercati esteri. La OELLE serve oggi un ampio bacino di utenza, comprendente non solo una buona parte del mercato nazionale ma anche paesi esteri quali Svizzera, Germania,Belgio, Danimarca, Portogallo ecc.
NAPPO A CAPACCIO. Il fiore all’occhiello è una macchina è adatta per la coltivazione e la raccolta di carciofi ma spesso viene modificata in base alle richieste specifiche del cliente per potersi adattare a qualsiasi tipo di coltura. Omologata per la marcia su strada si rende comunque efficiente su svariati tipi di terreno. Il suo esordio sul mercato è datato 1982, come officina e rivendita di macchine agricole, per poi passare negli anni '90 alla costruzione in proprio e specializzazione nel campo della raccolta di carciofi.  Protagonista è il Furia 4WD, l'innovativo carro raccolta dotato di un sistema di trasmissione esclusivo che consente di muoversi agilmente in tutte le tipologie di terreno e raccogliere in maniera efficace grandi quantitativi di carciofi non danneggiando le piante.  In breve tempo la macchina è stata venduta in tutt’Italia ed utilizzata da centinaia di acquirenti, facendo scoprire livelli di produzione mai avuti prima di quel momento che ne hanno valorizzato le peculiarità: in particolare si realizza una resa di raccolto pari a 98/100% e si ha la possibilità di passare al di sopra delle piantagioni ad un’altezza massima di 120 cm. Successivamente è stato sviluppato il Furia 4WD TB, un carro raccolta basso sterzante su 4 ruote, capace di passare al sotto le piantagioni di kiwi o altre piante a pergolato.
GALLERIA MACCHINE NAPPO










Oreste Mottola

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