di ORESTE MOTTOLA --- VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE. Alle
20.30 del 2 gennaio Mario Cosimo Marsico rientrerà a casa al suo orario
abituale: ”Per vedere la puntata del Grande Fratello alla quale non
rinunciava mai”, racconta agli inquirenti la moglie. La mattanza in via
Fravita, con Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti massacrati da
oltre sessanta coltellate inferte da uno quei coltellacci che vengono
usati per uccidere i maiali, non è stata ancora scoperta. I carabinieri
arriveranno alle 20,40 chiamati da Dario Santoro, il figlio 19enne
della donna uccisa. Il giovane punta subito il dito su Halimi Radouane
riferendo dei sospetti di Armando Tomasino, riferitigli dalla madre,
proprio sul marocchino, per via di alcuni misteriosi furti recentemente
subiti. Radouane – difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo - però fa di
più, il giorno dopo, di prima mattina si presenta nella caserma dei
carabinieri di Matinella e confessa tutto quello che sa: il ruolo di
Marsico quale esecutore principale del duplice omicidio e gli accordi
che lui stesso ha stabilito per partecipare alla spedizione nella casa
di via Fravita. Doveroso un passo indietro. Tutti i protagonisti sono
soci di una ditta di fatto tra di loro: Mario Cosimo Marsico e Halimi
Radouane, Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti. C’era chi metteva
il gasolio e chi pagava l’assicurazione dei camion. Tomasino metteva a
disposizione la anche la casa – officina di via Fravita. Nella ragione
sociale della “squadra” tante cose, ufficialmente rigattieri,
robivecchi, ecc. ma i profitti arrivavano dall’incetta di rame da
commerciare nei circuiti clandestini. Per un po’ le cose vanno bene,
basta leggere i lunghi elenchi di sottrazioni subite dalle linee
telefoniche ed elettriche delle campagne di Albanella, Capaccio e
Altavilla… La rottura la racconta agli inquirenti la moglie di Marsico:
“La società è durata fino a Natale scorso, poi so che litigano per
motivi economici”. Marsico non ci pensa su per molto tempo. Il 26
dicembre incontra Halimi nel circolo ricreativo di via San Nicola di
Albanella. “Lo informava che era sua intenzione uccidere il Tomasino
detto Pezzettella, in quanto quest’ultimo gli doveva dare di soldi”. E nell’ordinanza di custodia cautelare, redatta dai sostituti procuratori
Chiara Minerva e Rosa Volpe, si legge: “L’appoggio che avrebbe dovuto
dare l’Halimi era quella di fare da “avvistatore”, sia prima dell’azione
omicidiaria, ovvero verificare se il Tomasino era a casa, e sia nel
corso dell’esecuzione dell’azione delittuosa, in quanto avrebbe dovuto
controllare il sopraggiungere sul posto di terzi. Tanto in cambio di 500
euro”. Stipulato l’accordo di massima i due stabiliscono modalità e
tempi. E niente più telefonate tra di loro. Nell’accordo scellerato non
c’è la soppressione della Lamberti. Per Marsico doveva essere il delitto
perfetto. L’ora “x” è fissata per il pomeriggio del 2 gennaio, alle
18. Halimi con una scusa deve andare a via Fravita e vedere chi c’è nel
capannone – casa di Tommasino. La scusa dovrà essere che è in cerca di
qualche litro di gasolio. Lo fa e racconta anche di aver visto Tomasino
impegnato in un violento litigio con la Maria Francesca Lamberti. Già
che c’è li divide. Sapendo ciò che accadrà da lì a qualche minuto si
allontana. Non avverte però la donna. Rimane nei paraggi, nascosto dalla
vegetazione, a fare il palo. Vede arrivare Marsico con l’auto a fari
spenti e due suoi complici (che non riconosce perché entrambi seduti sul
sedile posteriore dell’auto) gli dà il via libera e alle prime grida
della Lamberti (la prima a essere uccisa, forse perché intuisce ciò che
Marsico e i suoi complici vogliono fare) scappa a gambe levate da via
Fravita. La mattina dopo è dai carabinieri e il suo racconto permette di
far luce rapidamente sul duplice delitto. Nel racconto di Halimi
Radouane ci sono ancora molte ombre ed interrogativi. E, qualora fosse
vero, altri due assassini sono tuttora in libertà.
LE NOVITA'. I funerali di Armando Tomasino si terrano domani mattina a
Albanella, presso il santuario di Santa Sofia. Ai due arrestati è stata
applicata direttamente la custodia cautelare in carcere e non più il
fermo. Marsico continua a professarsi innocente mentre Halimi Radouane
ha ammesso le sue responsabilità. |
L'informazione locale con critica e documentazione allegata
domenica 8 gennaio 2012
ALBANELLA. Albanella, l’omicidio del 2 gennaio progettato al bar. La complicità del marocchino valeva 500 euro. Il killer che non rinuncia al Grande Fratello
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