domenica 8 gennaio 2012

ALBANELLA. Albanella, l’omicidio del 2 gennaio progettato al bar. La complicità del marocchino valeva 500 euro. Il killer che non rinuncia al Grande Fratello







di ORESTE MOTTOLA  --- VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE. Alle 20.30 del 2 gennaio Mario Cosimo Marsico rientrerà a casa al suo orario abituale: ”Per vedere la puntata del Grande Fratello alla quale non rinunciava mai”, racconta agli inquirenti la moglie. La mattanza in via Fravita, con Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti massacrati da oltre sessanta coltellate inferte da uno quei coltellacci che vengono usati per uccidere i maiali, non è stata ancora scoperta. I carabinieri arriveranno alle 20,40  chiamati da Dario Santoro, il figlio 19enne della donna uccisa. Il giovane punta subito il dito su Halimi Radouane riferendo dei sospetti di Armando Tomasino, riferitigli dalla madre, proprio sul marocchino, per via di alcuni misteriosi furti recentemente subiti. Radouane – difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo - però fa di più, il giorno dopo, di prima mattina si presenta nella caserma dei carabinieri di Matinella e confessa tutto quello che sa: il ruolo di Marsico quale esecutore principale del duplice omicidio e gli accordi che lui stesso ha stabilito per partecipare alla spedizione nella casa di via Fravita. Doveroso un passo indietro. Tutti i protagonisti sono soci di una ditta di fatto tra di loro: Mario Cosimo Marsico e Halimi Radouane, Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti. C’era chi metteva il gasolio e  chi pagava l’assicurazione dei camion. Tomasino metteva a disposizione la anche la casa – officina di via Fravita. Nella ragione sociale della “squadra” tante cose, ufficialmente rigattieri, robivecchi, ecc.  ma i profitti arrivavano dall’incetta di rame da commerciare nei circuiti clandestini. Per un po’ le cose vanno bene, basta leggere i lunghi elenchi di sottrazioni subite dalle linee telefoniche ed elettriche delle campagne di Albanella, Capaccio e Altavilla…  La rottura la racconta agli inquirenti la moglie di Marsico: “La società è durata fino a Natale scorso, poi so che litigano per motivi economici”. Marsico non ci pensa su per molto tempo. Il 26 dicembre incontra Halimi nel circolo ricreativo di via San Nicola di Albanella. “Lo informava che era sua intenzione uccidere il Tomasino detto Pezzettella, in quanto quest’ultimo gli doveva dare di soldi”. E nell’ordinanza di custodia cautelare, redatta dai sostituti procuratori Chiara Minerva e Rosa Volpe, si legge:  “L’appoggio che avrebbe dovuto dare l’Halimi era quella di fare da “avvistatore”, sia prima dell’azione omicidiaria, ovvero verificare se il Tomasino era a casa, e sia nel corso dell’esecuzione dell’azione delittuosa, in quanto avrebbe dovuto controllare il sopraggiungere sul posto di terzi. Tanto in cambio di 500 euro”. Stipulato l’accordo di massima i due stabiliscono modalità e tempi. E niente più telefonate tra di loro. Nell’accordo scellerato non c’è la soppressione della Lamberti. Per Marsico doveva essere il delitto perfetto. L’ora “x” è fissata per il pomeriggio del 2 gennaio, alle 18.  Halimi con una scusa deve andare a via Fravita e vedere chi c’è nel capannone – casa di Tommasino. La scusa dovrà essere che è in cerca di qualche litro di gasolio. Lo fa e racconta anche di aver visto Tomasino impegnato in un violento litigio con la Maria Francesca Lamberti. Già che c’è li divide. Sapendo ciò che accadrà da lì a qualche minuto si allontana. Non avverte però la donna. Rimane nei paraggi, nascosto dalla vegetazione, a fare il palo. Vede arrivare Marsico con l’auto a fari spenti e due suoi complici (che non riconosce perché entrambi seduti sul sedile posteriore dell’auto) gli dà il via libera e alle prime grida della Lamberti (la prima a essere uccisa, forse perché intuisce ciò che Marsico e i suoi complici vogliono fare) scappa a gambe levate da via Fravita. La mattina dopo è dai carabinieri e il suo racconto permette di far luce rapidamente sul duplice delitto. Nel racconto di Halimi Radouane ci sono ancora molte ombre ed interrogativi. E, qualora fosse vero, altri due assassini sono tuttora in libertà. LE NOVITA'. I funerali di Armando Tomasino si terrano domani mattina a Albanella, presso il santuario di Santa Sofia. Ai due arrestati è stata applicata direttamente la custodia cautelare in carcere e non più il fermo. Marsico continua a professarsi innocente mentre Halimi Radouane ha ammesso le sue responsabilità.

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