sabato 18 settembre 2010

Eolico negli Alburni. La storia di Antonio Aquara

ORESTE MOTTOLA orestemottola@gmail.com

CAPITOLO 1

Per le strade di Ottati, il paese degli Alburni dove è nato cinquant'anni fa, sono sbalorditi: "Antonio Aquara è uno scienziato incompreso, un bravo ragazzo, un pezzo di pane", giurano i suoi compaesani. Le cronache di oggi lo portano in Sicilia, a Mazara del Vallo, complice, come sostiene la Procura antimafia di Palermo, con l'operazione "Eolo", che ha coinvolto più di cento carabinieri e agenti di polizia, di un gruppo imprenditoriale che con l'aiuto dell'imprendibile boss della mafia Matteo Messina Denaro, decideva chi poteva impiantare le pale eoliche che producono energia elettrica con la sola forza del vento. Antonio Aquara, subito messo agli arresti domiciliari,  è la mente "tecnologica" della Sud Wind srl, che fa a capo all'imprenditore di Trento, Luigi Franzinelli, arrestato per corruzione aggravata.  La Sud Wind srl ha presentato nel trapanese progetti per la realizzazione di parchi eolici e per questi impianti secondo l'accusa avrebbe versato somme di denaro e "regalato" automobili a politici e impiegati comunali. In ballo c'erano degli ingenti finanziamenti pubblici ed un'impresa, che aveva il benestare del boss Messina Denaro, voleva avere la meglio su di un'altra. La vicenda nasce da una denuncia di Vittorio Sgarbi, oggi sindaco di Salemi. Antonio Aquara aveva un diploma di ragioniere che aveva non aveva mai attaccato ad un muro preferendo fare il pioniere, in tutto il sud d'Italia, delle energie rinnovabili. Antesignano vero, perché già adolescente era un esperto della materia. La storia di Aquara, mamma proprietaria della salumeria del paese e padre pastore sugli Alburni, è caratterizzata della vecchia centrale idroelettrica sul fiume Auso, ad Ottati, che dai baroni Ricco passò poi in mano alla "Lucania" e poi all'Enel. Ne è talmenteaffascinato, che comincia a studiarsi da solo tutto quello che trova sull'argomento. "Vai appresso ai muli a vento", lo canzonano nel paese. "Siete peggio delle capre, non migliorerete mai", ribatte lui. Ai primi accenni di "liberalizzazione" del mercato elettrico è fra coloro che rimetteranno in piedi la centrale idroelettrica di S. Angelo a Fasanella. I soci però lo estromettono dalla società e lui tenta di riprovarci più a valle a Castelcivita. Niente da fare con il comune, è troppo vicino alle Grotte. Si sposta così a Serre, dove mette in piedi le prime due pale eoliche della Campania. Gli ostacoli che si troverà davanti gli compromettono la situazione finanziaria e così allarga il suo orizzonte al riciclaggio ed allo smaltimento del siero prodotto dai caseifici e dei pneumatici usati.  Attività che non vanno come ci si attendeva, tanto da recargli serie noie giudiziarie, e così Aquara torna al vecchio amore delle pale eoliche. In Sardegna riesce a costruirne parecchie per poi cederle alla Saras di Moratti. Poi sulla sua strada arriva il trentino Franzinelli e l'avventura siciliana. Il resto è cronaca di queste ore.

CAPITOLO 2

Serre, Postiglione e Sicignano degli Alburni
Trentaquattro pale eoliche su 3mila ettari, il campo dell’energia è qui
ORESTE MOTTOLA
“Fusione per incorporazione”,  questa è la formula con la quale l’Ecoint srl, la società fondata da Antonio Aquara diventa Acea Electrabel Spa e così la presidenza viene assunta dall’ingegnere Marco Cavalleggeri.  E’ il novembre del 2004 quando l’imprenditore di Ottati viene estromesso dalla gestione societaria. L’Acea Electrabel fa subito le cose in grande ed avvia l'entrata in esercizio del parco eolico al quale verrà dato il nome di  “Monte della Difesa”. Ad aver intuito le potenzialità della zona è Aquara ma non i soldi per avviare l’investimento. Il parco eolico sorge nei comuni di Postiglione, Serre e Sicignano degli Alburni, con una potenza installata di 28,9 MW.  L'impianto è costituito da 34 generatori eolici da 850 kW disposti secondo una configurazione "a grappolo" su un'area di incidenza pari a circa 3.000 ettari, connessi mediante feeder di media tensione in cavo alla stazione elettrica 20/150 kV di Sicignano degli Alburni, di proprietà di Terna, che costituisce l'interfaccia di connessione della centrale eolica alla Rete di Trasmissione Nazionale lungo la tratta di collegamento AT 150 kV Campagna-Contursi Terme. Monte della Difesa è entrato in esercizio commerciale il 20 ottobre 2008. Contestualmente, è stato riconosciuto alla Società il diritto all'esercizio per la produzione dei certificati verdi. Le zone interessate sono per Postiglione quelle di Zonzo, Taverne Vecchie e Duchessa, per Serre è la zona di Peragineta,  e per Sicignano degli Alburni quel “Monte della Difesa” che viene usato per la denominazione generale.  La maggior parte delle proteste popolari si registrano nelle campagne di Postiglione dove accanto a chi ha i benefici  dell’aver fittato un terreno ad Acea Electrabel c’è il vicino a carico del quale sono scattate le relative “servitù” e i vincoli di in edificabilità. La questione è stata oggetto di accese discussioni nel corso dell’ultima campagna elettorale.  

CAPITOLO 3
Io annuso il vento, la mafia non so cosa sia
L’imprenditore degli Alburni racconta la sua avventura siciliana
ORESTE MOTTOLA  orestemottola@gmail.com
Nel 1996 innalza le prime tre pale eoliche. “Di quella potenza, erano le prime d’Italia”, racconta compiaciuto.  Nascono a “Costa dei Preti”, proprio ad un tiro di schioppo dal centro di Serre, catturano l’energia dal vento,  un’utopia che con lui diventa concreta.  Attira l’attenzione dei turisti e degli inviati dei giornali. Per un anno i due alberghetti più vicini faranno registrare il tutto esaurito. Le ultime cronache dicono  che è stato condannato ad un anno e 10 mesi per aver contrattato con la cosca di Messina Denaro ed alcuni politici locali di Mazara del Vallo la concessione di finanziamenti pubblici per la realizzazione dei parchi eolici. Vicino a Salemi dove il sindaco è Vittorio Sgarbi, nemico giurato delle pale che catturano l’energia dal vento.  Aquara ci arriva al seguito di Gigi Franzinelli, già segretario della Cgil del Trentino e fondatore di un partito autonomista. In mezzo ci sono altre disavventure imprenditoriali consumate tra Postiglione, dove riciclava il siero dei caseifici, e poi Buccino, con pneumatici da recuperare.  “I giudici siciliani hanno preso una svista. In Sicilia – racconta Antonio Aquara, 52 anni, originario di Ottati, ma residente a Serre - ci manco dal giugno del 2004 e non sono più socio della Sudwind di Luigi Franzinelli, la società sotto accusa”.  Figlio di un pastore e di una salumiera, diploma da ragioniere,  è uno dei pionieri dell’energia eolica in Italia, grazie ai suoi studi da autodidatta aveva messo su delle piccole aziende tutte specializzate nel settore delle energie alternative. “Tutto crollato sotto quel timbro infamante che dalla Sicilia mi è stato messo addosso”, dice sospirando.
 “Vento di mafia. La criminalità organizzata all’assalto dell’energia pulita”, è la copertina del settimanale l’Espresso .  Si racconta di contatti e favori con gli uomini del boss Messina Denaro. C’è anche il suo nome”…
Messina Denaro? E chi è? Mai conosciuto.  Io dalla Sicilia manco dal giugno 2004. Dalla Sudwind, la società che è all’origine della vicenda, mi sono ritirato dal novembre del 2004. I fatti, ritenuti oggetto di reati, sono avvenuti nel periodo successivo. Di cosa devo rispondere? Io lì studiavo la ventosità delle zone, parlavo con i contadini e dei sindaci della convenienza di avere una rendita facendo mettere le pale nei propri terreni in cambio di un affitto. Mai chiesto fondi pubblici…”.
L’hanno però condannata…
Mi hanno messo nel calderone. Prima della condanna il conto che mi hanno già fatto pagare è crudele. Messo agli arresti domiciliari per 102 giorni, non ho potuto assistere gli ultimi mesi di vita di mio padre già gravemente ammalato. Io stesso ho contratto un tumore che sono riuscito a debellare. Le mie aziende sono andate a gambe all’aria. Con la condanna che ho avuto sono condannato alla morte civile perché non posso accostarmi all’Enel ed alla pubblica amministrazione… E nessuno mi ha interrogato, nell’istruttoria e nemmeno nel processo ”.
In Sicilia come ci arriva? Non certo da turista…
 La Sicilia? Mi notano perché avevo un sito Internet dove spiegavo come fare per realizzare parchi eolici. Un architetto siciliano lo vede e mi chiede di andare lì. Qui ero  bloccato, non riuscivo ad andare avanti. Poi mi scippano il grande parco eolico di Serre- Campagna- Teora e Caposele.  Con un aumento di capitale sociale scalano la mia società l’ Ecoint. Mi buttano praticamente fuori. A quel punto sono costretto a cercare fortuna altrove… Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria…”.
Regioni non facili…
“E’ qui c’è molto vento. Io che il vento lo “annuso”,  piazzo oltre 70 anemometri nei punti maggiormente strategici. Ho un patrimonio di conoscenza ragguardevole. Gli altri sono  costretti a venirmi appresso. I soldi però non si vedono e gli investimenti non rientrano. Nel frattempo a Postiglione  apro la “Biancaneve” che ricicla il siero che mi portano i caseifici, con 12 posti di lavoro, e nei recupero dei pneumatici usati. Mi metto a fare l’imprenditore, insomma. Già dall’estate del 2004 io chiudo i miei rapporti societari con Sudwind.  Lo faccio perché devo rientrare a casa, nei miei Alburni…”.
  

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