giovedì 2 dicembre 2010

Agropoli, in agitazione per l'ospedale. Sit in presso la prefettura, sabato riunione plenaria dei consigli comunali di tutto il comprensorio



 
ORESTE MOTTOLA
Il comitato cittadino pro – ospedale, guidato dal parroco don Bruno Lancuba, con l'appoggio del sindacato dei paramedici Rdb Cub, e di gran parte delle associazioni agropolesi, fra le quali l'Avo, dei volontari ospedalieri, ha fatto sentire la propria voce presso la Prefettura di Salerno con una manifestazione di protesta. Una delegazione è stata successivamente ascoltata dal prefetto Meoli e da Giuseppe Fiordelisi, dirigente dell'Asl Sa3. Ad Agropoli mancano infermieri, medici e addetti alle pulizie al nosocomio cittadino. E dei 40 infermieri inizialmente destinati, da meno di un anno, al presidio sanitario cilentano molti sono già transitati verso il San Leonardo e qualcuno è rientrato direttamente negli ospedali napoletani. Siamo a punto e a capo. E così oggi i ranghi sono ancora più ridotti: pochi infermieri e molti dei medici sono "convenzionati". Mancano, quasi del tutto, gli addetti ai servizi più elementari di cura, servizi ora gestiti da un'impresa privata. Dall'Asl Sa3 si procede a vista a causa delle incertezze sul varo della legge che ha portato fuori della gestione dell'emergenza, oltre ad Agropoli, anche Roccadaspide. Più volte il sindaco Franco Alfieri ha minacciato di far rimuovere i cartelli che indicano l'esistenza dell'ospedale: "O la dotazione dei servizi è adeguata, oppure noi non avalliamo prese in giro in danno del diritto alla salute", dichiara. Il bollettino dei medici che mancano all'appello è lungo: 7 a medicina, 2 ad ortopedia e i due radiologi. I medici vanno stabilizzati, occorre dare continuità e certezze ai servizi.   
Per sabato prossimo, 7 febbraio, con inizio alle ore 17, è prevista la riunione congiunta dei vari consigli comunali delle località interessate all'attività dell'ospedale aperto una prima volta nel 2004 e successivamente reinaugurato in pompa magna per i reparti dell'innovativa stereotassica, settore gestito in partnership con il "privato" della Malzoni.
"Diciannovemila accessi al pronto soccorso – spiega Alessandro Bacci, rappresentante degli infermieri per la Rdb Cub - in gran parte con i codici rossi e gialli della massima emergenza, dimostrano che questa è la vera vocazione del nostro ospedale".
All'assemblea sono stati invitati a partecipare i consiglieri regionali salernitani. "Nei prossimi 10 giorni – aggiunge Alessandro Bacci – dobbiamo capire che intenzioni da Napoli hanno per noi". E dopo? "Siamo già al lavoro per una grande manifestazione cittadina e zonale. Noi siamo quelli che per avere più infermieri bloccarono per oltre un mese e mezzo la direzione sanitaria". Le colpe della situazione solo in parte hanno motivazioni strettamente economiche, l'impressione è che i plessi ospedalieri di Agropoli, ma anche quello di Roccadaspide, siano nati e continuino a vivere sotto il segno dell'eterna provvisorietà.   

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