giovedì 2 dicembre 2010

Durissimo scontro fra Sica e Fasolino. Il deputato dice "state aprendo alla camorra". Il sindaco "Ne risponderai alla Procura"


ORESTE MOTTOLA
"Caro Enzo", "l'onorevole Fasolino", il tono confidenziale dell'uno fa da contraltare alle formalità del secondo. E' durissimo lo scontro che si è aperto fra il deputato ed il sindaco di Capaccio. L'ultimo casus belli è dal dimissionamento del vicesindaco Catarozzi, fedelissimo di Fasolino. E "l'onorevole" sceglie di dirlo sui muri della città:
"Qualcuno di parla addirittura di capitali napoletani, di referenti locali, di una partita, insomma, in cui a farla da padrone, potrebbe essere qualche settore della malavita organizzata". La questione è quella del redigendo Puc, l'ex piano regolatore. Una delle accuse fatte a Catarozzi era quella di averci messo mano. Lo scontro, prima tenuto "congelato" è improvvisamente esploso. Non passa qualche ora che Sica fa arrivare la sua risposta: "L'onorevole Fasolino, con un manifesto che ovviamente invierò alla Procura della Repubblica per la miriade di risvolti che lui stesso dovrà illustrare a chi di dovere, avendone il dovere come cittadino e come parlamentare, mette il dito in una piaga di cui io sono la prima vittima. Ben sei mesi di paralisi amministrativa, certamente non sono venuti dal nulla, né Forza Italia ne è totalmente estranea. Questi mesi hanno creato ritardi seri, ed anche il Puc ne ha subito molto". L'ultimo scontro riporta d'attualità una serie di vicende legate all'edificazione e ristrutturazione di alcune aree della città: dal mercato ortofrutticolo al campo sportivo, dal tabacchificio del Cafasso all'annunciato centro direzionale che ha intenzione di realizzare il consorzio di bonifica di Paestum. Fasolino dice "fate ripartire il lavoro di Forte, per il nuovo Puc". Sica invece chiede a Fasolino un sostegno "senza condizioni". Traducendo:
non vuole avere condizionamenti.

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