giovedì 2 dicembre 2010

Ordine pubblico, camorra e politica a Capaccio


UNA MIA IPOTESI - SCENARIO

C'è un "caso Capaccio", sono solo coincidenze o è una vera e propria "Capacciopoli"come sembra indicare il felice neologismo coniugato dal "Corriere del Cilento"? Gli avvenimenti dell'oggi, se sostanza c'è dietro alle parole scritte sui manifesti, quale rapporto hanno con ciò che avvenne tre anni fa? A noi, più che gridare in anticipo un "al lupo, al lupo" tutto da verificare piace indulgere sullo "sguardo lungo", ovvero sul mettere uno al fianco dell'altro una serie di fatti. Successe di tutto a Capaccio nella primavera – estate del 2003, direbbe uno scrittore come Pietrangelo Buttafuoco. C'è un Piano Regolatore da portare a compimento, il commissariato per l'emergenza rifiuti vuole aprire una discarica a Cannito, c'è da scegliere i candidati alla successione di Pasquale Marino. Non lo sanno i manifestanti ma la camorra si fa sentire su Cannito. Impazza, in contemporanea, la discussione sulla possibile apertura di un grande centro commerciale sull'area dell'ex Parmalat. Oggi, come tre anni fa, gli scenari sono identici: c'è un forte allarme sociale per la recrudescenza di furti e la classe dirigente è chiamata a fare scelte fondamentali per lo sviluppo futuro del paese. Il parallelo è inquietante. Partiamo dall'Atto n. 4-04672, pubblicato il 5 giugno 2003, della seduta n. 410, del Senato della Repubblica. A scriverlo è Gaetano Fasolino, rivolto al Ministro dell'Interno. In particolare l'attenzione è su "…il gravissimo episodio occorso nel Comune di Capaccio-Paestum al candidato Sindaco della Casa delle Libertà, Dott. Enzo Sica, uomo probissimo e professionista stimatissimo, selvaggiamente aggredito dopo una campagna intimidatoria di perfetto stampo camorristico, volta a farlo desistere dalla candidatura, con minacce telefoniche e scritte, attualmente al vaglio della Magistratura". Così Gaetano Fasolino. Tutto era cominciato 15 giorni prima. Mercoledì 21 Maggio 2003, "Il Mattino", con un articolo di Paola Desiderio, riporta la notizia con il titolo: "Picchiato l'aspirante sindaco Sica". Qualche scampolo di trattazione: "Non si era piegato alle minacce fattegli da chi gli intimava di non candidarsi. Minacce che il dottore Enzo Sica, la cui candidatura a sindaco per le amministrative del prossimo anno era stata annunciata già da mesi, aveva subito denunciato alla locale stazione dei carabinieri. Poi, ieri sera, due individui lo hanno fermato mentre era a bordo della sua auto e picchiato selvaggiamente su di una strada di campagna. Contemporaneamente, ad appena pochi chilometri di distanza, l'amministrazione comunale affrontava con i cittadini il problema dei frequentissimi furti che in questi giorni stanno togliendo il sonno ai cittadini di Capaccio-Paestum. Sica, medico di base, stava rientrando nella sua abitazione a Borgonuovo quando, in località Gaudo, è stato avvicinato da una Panda con a bordo due individui che lo hanno preso a schiaffi e pugni. Candidato di FI e DC, aveva ricevuto minacce telefoniche e scritte. Stava per essere aggredito con una sbarra chiodata quando è riuscito a divincolarsi, mentre gli aggressori si allontanavano. Per fortuna ha riportato solo contusioni, la prognosi è di dieci giorni. In base all'accento sembra che gli aggressori fossero slavi. Ieri mattina il senatore Gaetano Fasolino ed il sindaco Pasquale Marino hanno preso parte alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico in prefettura, già previsto per discutere della criminalità diffusa che sta inquinando il comune di Capaccio-Paestum.
«C'è il tentativo da parte della camorra di entrare nel meccanismo del piano regolatore e condizionare le scelte democratiche dei comuni» è questa la lettura fatta dal senatore sull'episodio di cui è stato vittima il candidato a sindaco del suo partito. «Occorre una coalizione di tutte le forze politiche per lottare contro un nemico comune qual è la malavita organizzata - ha continuato Fasolino - A Forte, responsabile del prg, chiedo di ascoltare tutte le forze politiche nella stesura del piano». (…). Il giorno dopo, la storia verrà ulteriormente "sviluppata" dalla giornalista che raccoglie dichiarazioni ed impressioni dal resto del mondo politico. RAID VIOLENTO A CAPACCIO è il titolo: "Un'ipotesi che fa paura:
«inquietante» l'hanno definita in molti. La supposizione che dietro l'aggressione al consigliere comunale, candidato a sindaco di Forza Italia, Enzo Sica, vi possa essere la mano della malavita organizzata che punta al piano regolatore, ha messo in allarme la città. «È la prima volta che a Capaccio accade una cosa del genere e non se ne conoscono le cause» è l'unica dichiarazione rilasciata dal sindaco Pasquale Marino che, espressa solidarietà al consigliere, non ha fatto più commenti.
In un clima di tensione le buone notizie arrivano dalla prefettura. A seguito della riunione del Comitato per l'ordine pubblico, alla quale ha preso parte martedì mattina il sindaco Marino, il prefetto Enrico Laudanna ha deciso il potenziamento dell'organico della stazione dei carabinieri di Capaccio Scalo con 5 nuove unità, passando così, già dal primo giugno, da 13 a 18 carabinieri. In quella stessa data aprirà anche il distaccamento estivo di polizia stradale.
«Questo è un primo passo - ha commentato il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Mallamaci - sono subito stato a casa di Sica per portare la solidarietà mia e dell'intero consiglio comunale.
L'episodio che lo ha visto protagonista ha riproposto il problema della sicurezza: è assurdo che il cittadino si debba organizzare girando di notte armato. Mi auguro che lo Stato prenda provvedimenti».
Intanto numerosi esponenti politici capaccesi si sono espressi su quanto accaduto a Sica. «Se questa vicenda viene da ambienti legati ad intimidazioni che derivano dalla malavita organizzata, o a qualcuno che ha mandato queste persone a picchiare Enzo Sica, io sono pronto a dimmettermi per protesta» ha commentato il capogruppo consiliare dei Comunisti Italiani, Mauro Gnazzo.
Per la Margherita il portavoce, Enzo Patella, ha espresso ancora una volta solidarietà per Sica: «I fatti dovranno essere accertati dalla magistratura. In ogni caso non deve essere lasciato alcuno spazio ad attività malavitose nè in politica nè nell'amministrazione».
Il consigliere comunale Angela Pace, segretario provinciale dei Socialisti Democratici Italiani ha invitato a tenere alta la guardia:
«questi fatti inducono ad immaginare scenari politici e sociali che preoccupano fortemente chi vive e lavora per una crescita positiva e democratica del proprio paese. La città di Capaccio-Paestum deve avere la forza di ribellarsi a queste forme d'intimidazione e tutti coloro che hanno responsabilità politiche devono fare la propria parte per ristabilire un clima di serenità. Bisogna stare attenti per capire le motivazioni di tale atto e contrastare in tutti i modi chi vuole imporre, con metodi inacettabili, un sistema controllato, non libero e non democratico».
Sica, come è noto, verrà trionfalmente eletto sindaco di Capaccio e delle possibili ingerenze delinquenziali non si parlerà più a lungo.
L'indagine sui fatti si è persa nelle nebbie. E della camorra? Ne torneranno a parlare gli inquirenti quando adombrano che a Capaccio nell'area scelta per lo stoccaggio delle ecoballe ci sono imprenditori locali indicati come collusi con esponenti della Nuova Camorra Organizzata ed ggetto di indagine da parte della Dia. L'attenzione è sui suoli. Una società, la Gea affitta un'area di Cannito per 10 anni ad un prezzo di 52.000 Euro e dopo 6 (dico sei giorni ) la GEA affitta lo stesso terreno alla FIBE per 10 anni per un milione 223.000 Euro in più la Fibe affida alla GEA il movimento terra per 500.000 Euro.
Qualcuno, chi?, ci ha guadagnato. Sì, successe veramente di tutto, nella primavera – estate del 2003 a Capaccio.

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