venerdì 3 dicembre 2010

Auricchio: "Io resterò nel Pd finchè non mi cacceranno..."

ORESTE MOTTOLA
“Io sono nel Pd e ci resterò fino a quando deciderete di cacciarmi. Non mi muovo perché sono legato ad uomini di grande serietà: mi riferisco ad Antonio Valiante”. Questa è la reazione di Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide, alle dichiarazioni di Michele Figliulo, segretario provinciale del Pd, che ha annunciato “un’istruttoria” volta ad appurare il sostegno più o meno dato a Mario Miano, neo assessore provinciale dell’Udc e capogruppo consiliare di maggioranza nel centro della Valle del Calore. “Ho seccamente smentito ogni ipotesi che mi voleva aderente all’Udc. Che altro devo fare?”, replica ancora Auricchio. “Figliulo sa bene che ho dato al partito in sede di elezioni primarie. Perché oggi mi aggredisce così?”. Gli brucia, ad Auricchio, quella definizione di “partito scambiato per casa albergo” che Figliulo, seppur indirettamente gli rivolge. “Mi consentirà, il segretario Figliulo, questa sua rimostranza dovrebbe rivolgerla a se stesso, o a quei vertici che hanno dato certi imput, dal momento che molte delle scelte effettuate e tante prese di posizione assunte che hanno fatto si che il Pd fosse percepito proprio come lui lo descrive”. Il riferimento, manco tanto velato, è all’adesione al Pd dell’ex mastelliano Donato De Rosa, storico antagonista di Auricchio, gratificato dapprima con la designazione nel comitato direttivo del Parco del Cilento e poi con la candidatura alle elezioni provinciali nella lista dei “villaniani”. Come in un effetto domino la “nomina” caduta su De Rosa ha poi portato Miano, ex presidente della comunità montana, ad approdare nell’Udc. C’è poi la vicenda dell’ospedale di Roccadaspide che l’ultima legge regionale di riordino del settore vorrebbe ridimensionare. “Io ho dovuto subire – dice Auricchio – le esternazioni di del  deputato Cuomo che hanno dato l’impressione all’esterno di un Pd come partito avverso a certi territori, lancinato e diviso. Figliulo lei dov’era mentre accadeva questo?”. L’ultimo augurio del primo cittadino di Roccadaspide è di trovare almeno “ascolto”. “Io alle compravendite non ho partecipato. Se poi le stesse – scrive - si sono rivelate profondamente sbagliate, credo che soprattutto lei debba molto interrogarsi”.  


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14 luglio 2009

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