venerdì 3 dicembre 2010

Maurizio Caronna è il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Calore “I tre più? Amministrazione, servizi ed efficienza. I due meno? politica e sprechi”

ORESTE MOTTOLA
FELITTO - 30 NOVEMBRE 2009 - “La mia presidenza vorrei indirizzarla nella direzione del più tre meno due”, esordisce Maurizio Caronna, sindaco di Felitto, commercialista di professione, ed ora nuovo presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Calore. “I tre più? Eccoli: amministrazione, servizi ed efficienza. I due meno? politica e sprechi”.  Perché prima cosa c’era? “Ho solo parole di encomio per il mio predecessore, il dottore Salvatore Iannuzzi, che insieme con Michele Lavecchia, è stato il coraggioso inventore dell’iniziativa”. Ne fanno parte sei comuni: Castel San Lorenzo, Felitto, Campora, Sacco, Laurino e Valle dell’Angelo; ottomila abitanti, 230 Kmq di territorio, un bilancio che non arriva a 300 mila euro all’anno. Sede operativa a Felitto, mentre quella di rappresentanza è ospitata nel convento di S. Antonio, a Laurino. Un piccolo ente? “No, meglio chiamarlo organismo funzionale”, ribatte Caronna. Nata nel 2002 l’Unione ha forse faticato ad imporsi all’attenzione generale del dibattito politico zonale tutto assorbito dagli schiamazzi e dai singhiozzi della comunità montana. Meglio così perché qui si sviluppano non schermaglie fini a se stesse, ma “servizi associati” per la manutenzione delle strade provinciali (c’è un’apposita delega da Palazzo S. Agostino), delle arterie interpoderali, si sovrintende sulle attività di protezione civile e di gran parte dei vigili urbani. L’Unione non si vuole certo fermare qui. “A breve metteremo in comune anche i servizi cimiteriali, il canile, il trasporto scolastico e la messa in rete di gran parte dei servizi comunali. Da noi si decide praticamente all’unanimità, per questo, forse, c’impiegheremo una settimana in più”, sottolinea Caronna. C’è poi la questione dell’adesione o meno di Piaggine. Alla domanda se l’attività dell’Unione semplifica il quadro burocratico o produce altri livelli decisionali e gestionali, il neopresidente non ha dubbi: “In un’epoca di federalismo più enunciato che praticato noi facciamo sul serio. Non ci sovrapponiamo certo alla Comunità Montana che ha la grossa gatta da pelare della forestazione o alle attività del Parco del Cilento. Anzi con i Gal e gli accordi di reciprocità lavoriamo in sinergia con entrambi gli enti. Posso dire che il nostro è già un federalismo dal segno positivo, e possiamo diventare – permettetemi la presunzione – se non un volano di sviluppo, almeno essere l’esempio di un circuito amministrativo virtuoso”. Maurizio Caronna non nasconde di nutrire alcune ambizioni per la sua piccola “Unione”. E racconta che si stanno predisponendo i progetti per partecipare ai bandi nell’ambito del Psr, il piano di sviluppo rurale della Regione Campania. Al ritrovato attivismo dell’Unione si contrappone la stasi nella quale, per diversi motivi, versa la comunità montana. “Lì i danni li ha fatti l’idea di dover per forza rivestire un ruolo politico”, aggiunge Caronna, il pragmatico. 

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