venerdì 3 dicembre 2010

La storia antica e moderna del successo del fagiolo di Controne

di Oreste Mottola
Tutti lo cercano ma è difficile produrlo, pochi lo trovano e così abbondano le contraffazioni. E' la storia del fagiolo di Controne, non più  di 300 quintali prodotti da poche decine di contadini alle falde dei monti Alburni ed un successo strepitoso sulle tavole dei migliori ristoranti. "Con un marchio collettivo comunale tuteliamo i consumatori ed i nostri produttori", garantisce il sindaco Nicola Pastore. La particolarità è di essere fagioli bianchi, teneri, gustosi e a cottura rapida. Hanno virtù  curative giovando ai reni ed alla milza. Nutrono, non fanno ingrassare. Fanno bene alla pelle delle donne. Ecco le tante virtù  dei veri fagioli di Controne. "E' un fagiolo rampicante - recita il disciplinare comunale - a forma tondeggiante o leggermente ovoidale, di colore bianco, a buccia molto sottile che comporta una facile cottura senza spaccature". I fagioli di Controne sono stati inseriti da Slow Food nell'elenco delle cento specialità  italiane da salvare. E come scrisse il vescovo Sarpo, nel 1634, "i fagioli si frequentano da molti golosi di donna", hanno proprietà  afrodisiache. Ecco allora oggi scoppiare il fenomeno di del fagiolo osannato da un gastronomo come Beppe Bigazzi. Dove comprare? La via maestra, per mettersi al riparo da imbrogli è andare a Controne e contattare i produttori che certificano quel che mettono nel sacco. "Costa almeno 12 euro al chilogrammo, sotto di questa soglia è in agguato l'imbroglio", dice Michele Ferrante, l'agricoltore che sempre è in prima fila, spesso anche da solo, in tutte le iniziative per promuovere il fagiolo di Controne.
Fagioli, ma non solo. Ora a Controne ti offrono, a 45 euro, un intero paniere di cose buone. Miele, pane ed ora anche il capretto e l’agnello. E l’olio imbottigliato ed etichettato. L’arca degli ottimi prodotti necessari per il  buon mangiare sembra prediligere il piccolo paese stretto tra le grotte di Castelcivita e Postiglione, e tra il fiume Calore e i monti Alburni. Piccolo è bello, è il caso di dire, visto che il territorio comunale è di appena 7,5 Kmq e gli abitanti sono meno di mille. Siamo nella terra dove un alone di leggenda copre le certezze scientifiche sul magnesio che rende più buone le tutte coltivazioni e gli alberi di ulivo si trasformarono in soldati per difendere il paese dall’assalto dei nemici.  “Vengono da fuori quelli che allungano le mani”. Su cosa? "Ci rubano i fagioli. E sotto i nostri occhi", denunciano i contadini di Controne. In questi giorni va in onda una storia antica, la lotta dei contadini contro chi vuole appropriarsi, con destrezza, del frutto del loro lavoro. Raccogliere al posto di chi si è spezzato la schiena in campi spesso piccolissimi ed ha aspettato le due o le tre di notte per avere un po' dell'acqua miracolosa che scende dalla fonte dell'Acquaviva. Una volta erano pastori e cacciatori ora sono i predoni che, vengono chissà  da dove,  arrivano in auto ed in pochi minuti raccolgono e scompaiono lungo la strada che costeggia il fiume Calore e che in un quarto d'ora porta sull'autostrada.
"Attenzione! c'è una Panda rossa al Mascherone", ricorre ai cellulari la difesa dei coltivatori dei piccoli orti. I “barbari” fanno presto a fare man bassa di tutto. Sono le piccole storie del paese che è diventato il sinonimo dei migliori fagioli italiani. Gli uomini che stanno nella bella piazza circolare dove ci sono gli uffici, i negozi ed i bar sono pronti a partire per andare a smascherare i ladri ... dei fagioli che stanno ancora dentro le bacche. Tutta colpa del successo del legume che ha accompagnato i protagonisti di tanti film western dove anche gli angeli mangiavano fagioli. Sono rigorosamente di Controne quelli che vuole Alfonso Iaccarino per il suo celebrato ristoranteI. l gastronomo Bigazzi tempesta di telefonate il sindaco per avere congrui rifornimenti periodici. Il successo mondiale del legume alburnino prosegue inarrestabile. In Italia, in Europa, nel mondo dopo che qualcuno ha cominciato a dire che, se consumati in modica quantità , hanno perfino virtù  ... afrodisiache. Esagerazioni?
Quest'anno, poi, si profila un'annata eccezionale. Tutto ha concorso alla perfetta riuscita delle coltivazioni, Gli intoppi?  Negli anni scorsi erano i tentativi di imitazione, di quando sotto le insegne del paese caro a san Donato, qualcuno infilava o meglio rifilava, nella migliore delle ipotesi, fagioli prodotti a Laurino, Stio e a Campagna.       
LA NOVITA’. I FAGIOLI PRONTI DI MICHELE. Quella che ai più  può anche sembrare un'ideuzza semplice semplice è venuta a Michele Stellavato che qualche anno fa ha aperto quella "Taverna degli Antichi Sapori" che tanto ha fatto per dare dignità  gastronomica al fagiolo anche nella sua terra d'elezione. "Le donne non hanno più  il tempo e fors'anche la voglia di aspettare tutto il tempo che ci vuole per cucinare i nostri fagioli. Diamogli allora un prodotto certificato e già  precotto che in dieci minuti può stare nella pasta o essere condito con l'olio extravergine". Studi, molte prove, ed ecco che dalla "Desiderio", piccola industria conserviera di Scafati, sono venuti fuori i primi fagioli (provenienti dalle coltivazioni di Mario Ferrante) pronti da mangiare. Sempre da Michele Stellavato è possibile trovare delle ottime confezioni, a 45 euro,  con tutte le migliori specialità contronesi.   
L'ACETO DI MIELE DI ANGELO. E’ tra i cinque o sei produttori italiani capaci di trarre dal miele l’aceto balsamico. E’ il miracolo che fanno all’Agrimell, l’azienda familiare di Angelo Campagna. Le sue produzioni sono da “Biopeppe”, accorsata erboristeria di Berna.   

L’ANTICA MOSCATELLA. “Che peccato. L’antica moscatella contronese, quella ci permetteva di fare un vino moscato di tutto rilievo, è diventata rara. Si trova solo in quattro o cinque vigne”, racconta Nicola Chiaino, già ragioniere al Comune ed ora cultore di antiche storie contronesi.

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