venerdì 3 dicembre 2010

Ritratto di Mariarosaria Capozzoli, la ragazza di Felitto nella direzione nazionale del PD

ORESTE MOTTOLA
I fusilli, perché non c’è abitante di Felitto, che non vi abbia a che fare, il canto del vino, dal nome dell’aglianicone della cantina di famiglia, e poi i missili nella sua attività professionale di ingegnere chimico. Ecco Mariarosaria Capozzoli, 34 anni, componente della direzione nazionale del Pd di Pierluigi Bersani. Attualmente lavora presso la Mbda che è tra i primi costruttori mondiali di sistemi missilistici. Una democratic nell’industria bellica? “Sono dipendente dell’Altran, impegnata in attività di laboratorio, seguo l’attuazione delle normativa per le sostanze pericolose dove ci portano le nostre commesse, e così adesso presto lì la mia opera, da consulente…”, precisa. Poi c’è la politica. “Quando Tonino Cuomo mi ha detto che aveva appena fatto il mio nome per entrare nella direzionale nazionale del Pd, sì mi sono emozionata per un attimo, poi l’ho ringraziato per la gratificazione che stava dando, attraverso di me, a tutte le donne della mia terra, ai giovani che studiano duro e a chi pensa che il successo è la capacità di affinare i propri talenti, e non altro….”. “L’ingegnera”, come la conoscono nel suo paese, è stata sempre attratta dall’impegno civile. “Chiedi ai miei professori ai tempi del liceo, a Roccadaspide, dalla Onnembo alla Tabano, Capuano, già ero vivace assai”. Poi c’è l’università a Napoli e Mariarosaria Capozzoli è attiva nei gruppi della sinistra universitaria. Poi c’è la segreteria dei ds di Felitto e le attività con Ideura, un centro studi politico, animato da giovani vicini all’allora Margherita ma con vistose contaminazioni più a sinistra. “Il lavoro mi porta fuori, ma il mio cuore resta qui a Felitto, ed in questa Valle del Calore che è l’area territoriale più interessante di una provincia di per sé straordinaria”. Nel paese del fusillo è prima consigliera comunale con il sindaco Maurizio Caronna che la manda a fare l’assessore nell’Unione dei Comuni dell’Alto Calore (che riunisce sei paesi) e nell’Ato Sele. Nella federazione provinciale del Pd è la responsabile per “ricerca e sviluppo”. Il 2009 della politica non era cominciato bene, Mariarosaria Capozzoli manca per due voti la rielezione al consiglio comunale di Felitto ed è fuori dal direttivo del Parco del Cilento, colpita dal fuoco amico di Natalino Barbato, già sindaco di Stio. “L’ingegnera” è una tosta, che non si abbatte. “La mia voglia di impegno politico non dipende certo dalla gratificazione di un incarico…” e continua. Con la sua auto è sempre in corsa tra la sua Felitto, il paese dell’animo, l’hinterland di Napoli dove lavora, e Lancusi dove spesso è costretta a pernottare. Un altro filone della vita di Mariarosaria è la viticoltura. Con il fratello Gianvito, agronomo, ha messo su “Cantina Rizzo”. La ricetta è quella già sperimentata nel resto del Cilento: aglianico al posto del barbera, riduzione delle altre uve presenti e, soprattutto, rivalutazione dell’aglianicone, un clone presente da tempo immemorabile nella Valle del Calore. “Una scelta moderna che affonda nella tradizione”, commenta, e si mette a decantare le qualità del “Canto della Vigna”, questo il nome del top wine della cantina della democratic che da chimica di professione ed ha scelto la missione di combattere le sostanze pericolose.        

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