venerdì 3 dicembre 2010

Raro di Mennella, unico olio campano premiato come Olio Extravergine di Oliva


Dalla guida Flos Olei 2010, primo nella  sua categoria tra i Best 20 del mondo

ORESTE MOTTOLA 

SERRE. Prima il denocciolato ora il blend. Sempre olio d’oliva. Da una parte c’è lo studio del sottosuolo e dall’altro l’attenta valorizzazione di ciò che la natura già offre. Il suo nome è Antonino Mennella, svolge la professione di geologo, scienziato della terra, e nel tempo libero ha tirato fuori “Raro” il “Migliore Olio Extravergine di Oliva Blended  Fruttato Intenso” tra i Best 20 premiati da Flos Olei 2010, la guida ai migliori extravergine del mondo, ideata ed organizzata da Marco Oreggia, uno dei guru di riferimento mondiale. Mennella lavora a Serre, il paese che ha difeso sempre con i denti la sua naturalità prorompente, ed Antonino è stato sempre in prima fila nelle lotte che hanno sottratto a sciagurate discariche gli angoli più belli del suo paese. Dopo il lavoro sull’olio denocciolato, che recupera vecchie teniche olearie, ora ha ideato questo nuovo blend (unione) di due varietà, ravece e rotondella.  Dove ha fatto subito colpo con la soddisfazione di essere primatista mondiale nella sua categoria ed unico in Campania a ricevere il prestigioso riconoscimento istituito dal gruppo di Marco Oreggia. Anche l marchio aziendale  “Madonna dell’Olivo”, trasuda storia, è il simbolo della fede religiosa e dell’identà culturale dei suoi compaesani. La sua è una microimpresa: 7 ettari di superficie olivetata e 2.050 piante, dove riesce a realizzare una straordinaria selezione di extravergine di pregio, che esaltano il profilo sensoriale di ogni cultivar (varietà), grazie a moderni impianti e a tecnologie all’avanguardia.

“E’ la passione ad animarmi – evidenzia Antonino Mennella – la nostra è arte di fare olio. Un produttore deve essere anche un profondo conoscitore. Ogni tipologia di olive produce oli con profumi e sapori unici, come avviene per i vini. Il nostro intento è un grado di dettaglio estremo nelle lavorazioni, perché piccole modifiche nella trasformazione determinano grandi cambiamenti negli oli. Nelle piccole produzioni è più semplice controllare tutti i parametri, come la velocità di trasformazione, che è possibile solo con un frantoio aziendale e con quantità minime. Si pensi che noi produciamo solo 25 ettolitri annui: non esiste confronto con altre produzioni. Nonostante le piccole dimensioni, esiste la voglia di diversificare in maniera esasperata. Amore per il particolare, gusti differenti, nessuna uniformazione, ma il desiderio irrefrenabile di lasciare esprimere ogni cultivar».

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