venerdì 3 dicembre 2010

CAPACCIO. L’alternativa c’è? Sica e Fasolino dettano le condizioni per una grande coalizione


ORESTE MOTTOLA
C’è l’alternativa politica, a Capaccio, all’attuale assetto amministrativo? Di questo si è discusso domenica scorsa presso l’hotel Ariston. Sul manifesto che ha convocato l’iniziativa il punto era esclamativo ma in molti degli intervenuti c’era il punto d’interrogazione e con l’ulteriore specificazione dell’alternativa “a che cosa”. Pietro De Rosa, da navigato organizzatore qual è, ha voluto cominciare dalla raccolta delle forze in campo che potenzialmente sono interessate al gioco. I partiti, dal Pdl all’Idv e il Mpa, i movimenti civici cominciando da “Nuovo Municipio”. Il piatto forte erano i consiglieri comunali “centristi” raccolti intorno a Nicola Ragni, Maria Vicidomini e Franco Longo, ma anche ex amministratori comunali come Orlotti e Martorano. Oltre cento i partecipanti e tanta curiosità. L’interesse era di vedere finalmente fare politica a viso aperto, oltre le manfrine degli sms, dei forum su Internet e dei comunicati stampa. E provando a fare sintesi partendo anche da esperienze brucianti che ancora non sono state metabolizzate. L’accidentata strada per decidere il nuovo presidente del Consorzio di Bonifica ha fatto capire subito le difficoltà delle scelte da fare appena si superano le perorazioni di principio che tutti, o quasi, condividono. Nelle due ore di discussione si è oscillato tra chi non ha esitato a mettere sul piatto la propria storia e le esperienze professionali (Martorano e Nicodemo), così come è emersa la raffinata propensione alla politica (Ragni, Sica e Fasolino). Giovanni Monzo ha preferito gridare la sua indignazione (spesso in puro stile dipietrese) guadagnandosi subito due peraltro benevole prese di distanza da parte di Oscar Nicodemo ed Enzo Sica. “Non si fa politica con le battute alla Pasquale Marino” (Nicodemo) e “Contro le ruberie si attivano i magistrati” (Sica). Ad assistere, seduto al centro della platea, era “Mario”, l’assessore provinciale all’agricoltura, più volte indicato come “centro di gravità permanente” per la nuova fase della politica locale che si sta aprendo. Miano l’imprenditore, Mario il politico nuovo, è lui il punto di riferimento dei presenti. L’introduzione di De Rosa ha spaziato dai grandi filosofi con ripetute citazioni di Kant ed Hegel alla condizione degli operai della società comunale che dei 13 euro di costo medio orario se ne vedono entrare in busta paga solo cinque. “Tanto costa l’intermediazione politica”, chiosa Pietro De Rosa, “l’uomo del colle” che attira spesso e volentieri l’ira del sindaco. A pari merito è “Nicolino”, ovvero Nicola Ragni, che unisce una conoscenza senza pari di uomini e cose di Capaccio, ad una capacità non comune di tessere alleanze. Sono Miano, De Rosa, Ragni, Sica e Fasolino che potrebbero marciare, e colpire, uniti a fare paura e poco, se non nulla, importa che “Sinistra e Libertà” o gli uomini di Pasquale Quaglia si siano defilati. Il pallino della parte iniziale del gioco è in mano ad Enzo Sica e Gaetano Fasolino, saranno loro a decidere se va costruito un “rassemblement” di tipo civico o un’alternativa di tipo squisitamente politico nella versione di un Pdl più importanti alleati locali (Mpa e Udc). Qualora dovesse prevalere la prima ipotesi l’onere di gettare il guanto della sfida a Pasquale Marino toccherà a De Rosa o a Martorano, diversamente non s’intravede altro approdo se non il recupero di un “certo” Enzo Sica. Per l’ex senatore la priorità è nella difesa puntigliosa del verde pubblico a Capaccio Scalo, “ce ne siamo già giocati il 30%”, calcola, e l’opposizione alla prospettiva della “lunga conurbazione urbana” connessa alle “bolle” edificatorie che lui vede nel Puc attualmente in esame. “A tutti noi non vanno bene gli andazzi sul varo dal Puc alle modalità dell’attuale management amministrativo, ma vogliamo veramente sostituirle con la stessa cosa? Io a stare assieme solo per far cadere più velocemente Pasquale Marino non ci sto. Non dovrà più cadere una giunta se al suo posto non c’è già in pista qualcosa di migliore. Non a caso lo dico a te, Nicola… Io esigo un programma chiaro punto per punto. Voglio anche una coalizione che gli assessori gli sceglie tra uomini e donne realmente competenti e non tra chi ha preso più preferenze”. Sull’avere patti chiari ed amicizia 

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