venerdì 3 dicembre 2010

CAPACCIO. Franco Longo lascia il Pd: "Non mi convince più"

“No, il Pd non mi convince più. Né a Capaccio, e tantomeno come si sta articolando a livello nazionale”.  Franco Longo, medico e consigliere comunale, non è fra i trecento che hanno sottoscritto la tessera del partito di Franceschini e Tarallo. “Continuando ad essere ciò che sono sempre stato, un indipendente di sinistra”. Non è abituato ad andare “sopra le riga” ed anche nel corso di quest’intervista più volte torna indietro “per precisare”, oppure “no questo togliamolo”, “questo sì va bene, ci stanno delle uscite pubbliche”. Dal dicembre scorso è ufficialmente all’opposizione e non partecipa più alle riunioni di maggioranza. Nella sua analisi l’amministrazione comunale “è inceppata” e “sfilacciata” dal dualismo “oggettivamente antagonista” tra il sindaco ed il presidente del consiglio comunale. “Pasquale Marino trae la sua forza dal suo populismo e dinamismo”. Paolo Paolino? “E’ rigido, ortodosso, certe volte quasi talebano, intriso di formalismi”. Ed allora? “Sono due filosofie della politica destinate a scontrarsi. Anzi, il sindaco oggi lo vedo stanco, perché è oggettivamente frenato dall’interno e mica da noi che poniamo interrogativi e dubbi comunque sempre di natura politica generale. Emblematico è il capitolo Puc, il sindaco lo vuole approvare. Paolino con i suoi convegni non lo so… ”. Non è solo un problema di personalità difficili da far coesistere.  “Senza risorse a disposizione, i soldi, non si va da nessuna parte. Con la capacità di contrarre mutui siamo ormai al limite. E questo comune ha deciso di non recuperare, o meglio di prendersela molto comoda, nel recupero dell’evasione pregressa. Non riesco a leggere diversamente la decisione di non affidare ad Equitalia il servizio. Se ne occuperanno dei liberi professionisti, dicono. Lo stesso consigliere  Monzo ha segnalato il suo dissenso in maniera esplicita”. Anche “Vince il territorio”, il gruppo di Longo, Vicidomini e Ragni, non è avaro di dubbi e perprlessità. “Intanto abbiamo fatto chiarezza scegliendoci una precisa collocazione. Poi è da tempo che le nostre rimostranze stanno sul suo tavolo. E’ noto anche come non siano state accolte e già rispedite al mittente. Parliamo di sanità, assetto della macchina comunale e raccolta dei rifiuti”. C’è poi la grande questione dell’area archeologica di Paestum, così come recentemente portata all’attenzione nazionale da un articolo di Gillo Dorfles. “Non siamo ancora compresi nei circuiti internazionali del turismo d’arte. Le scelte sulla viabilità sono sotto gli occhi tutti. La chiusura inopinata del sottopasso è disastrosa. Sbagliate sono anche le posizioni del nuovo commissario provinciale dell’Ept, che pur essendo pestana, non sostiene la causa della Borsa del Turismo, una delle poche – se non l’unica – vetrina internazionale della quale possiamo avvalerci. Manco una cosa semplice si è fatta, mi riferisco all’installazione di un po’ di bagni chimici a disposizione dell’utenza turistica”. Come se ne esce, dottore Longo, da questa situazione? “Ognuno parla per sé. Io ho fatto la mia scelta di chiarezza e con un gruppo di amici di buona volontà , politicamente trasversali a tutti gli schieramenti, stiamo cercando di definire una proposta che sia davvero alternativa. I partiti ingessano le idee, mettiamoli da parte. Cerchiamo giovani energie, autonome e qualificate culturalmente, perché si possa ripetere una grande stagione politica che Capaccio ha già conosciuto. Mi riferisco al periodo 1995-1999 dove il paese venne rivoltato come un calzino e messo al passo. Quindici di noi avevamo una laurea, e potevamo anche avvalerci di una grande e stimolante opposizione, impersonata da Paolo Paolino. Non con le stesse persone, ma facciamo rivivere lo spirito di quei tempi. Il mio amico Pietro De Rosa su questa idea si sta applicando, io lo sto affiancando”.           
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29 luglio 2009

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