venerdì 3 dicembre 2010

Montemarano ferma Saracino sull'ospedale di Agropoli Lo hanno reso noto i consiglieri regionali Pica e Sarnataro. Il sindaco conferma: "nulla risulta"


ORESTE MOTTOLA

"In merito nulla ci risulta": butta acqua sul fuoco Alfieri, il sindaco di Agropoli, sull'annunciata revoca del finanziamento di 18 milioni di euro destinato all'ospedale civile. Di "fuga in avanti dei tecnici dell'Asl 3", parla Giuseppe Sarnataro, il consigliere regionale del Pd, napoletano ma da tempo residente di fatto ad Agropoli. Rafforza il concetto Donato Pica: "Ci troviamo di fronte ad un'improvvida accelerazione della direzione dell'Asl Sa3 rispetto ai tempi d'attuazione di quella legge, cosa che sta determinando tensioni sociali nei due centri di Agropoli e Roccadaspide". Il giorno dopo l'annuncio choc sul taglio dei finanziamenti destinati all'ospedale agropolese cominciano ad emergere i primi elementi di un pesante scontro ancora tutto interno al mondo che governa la sanità campana. Quei 18 milioni di euro di finanziamento aggiuntivo annuale che l'Asl Sa3 ottenne dopo l'apertura del nosocomio di Agropoli sono da sempre in discussione. Anche Alfieri si unisce all'altolà alzato dai consiglieri regionali salernitani rispetto a Donato Saracino, direttore generale dell'Asl Sa3, che viene così, nei fatti, invitato a non dare attuazione alla decisione di un mero "organismo tecnico". Precisazione che da Vallo della Lucania è prontamente rispedita al mittente poiché l'unico soggetto che potrebbe impartire un ordine di questo tipo è l'assessore regionale alla sanità Angelo Montemarano. L'assessore, però – lo rende noto il consigliere regionale Giuseppe Sarnataro – avrebbe già stoppato l'annunciato "piano di rientro" di Saracino. I termini del progetto da "lacrime e sangue" – noto ufficiosamente – prevedevano il pesante ridimensionamento sono le guardie mediche nei vari comuni della zona: da 46 sarebbero state subito ridotte a 12. Destinato ad essere rivisto sarebbe stato anche il polo oncologico che, di concerto con i privati della Malzoni, va avanti già dal 2004. Così come sullo "sforamento" delle spese avrebbero inciso l'apertura del reparto di chirurgia vascolare a Vallo della Lucania e della lungodegenza a Roccadaspide. A cosa serve questo piano? . Perchè occorre far quadrare i conti dell'Asl Sa3 quando c'è un attivo di bilancio di sette milioni di euro? Sono gli interrogativi di questa vicenda. "E' veramente uno squallore assistere a questo teatrino politico tra il direttore generale dell'Asl Sa3 Donato Saracino e i consiglieri regionali che si rimpallano a vicenda la responsabilità – afferma Gianluigi Giuliano, rappresentante della Pdl nel consiglio comunale di Agropoli - gli stessi consiglieri regionali che sono venuti l'altro giorno a fare promesse ad Agropoli, a promettere in particolare che s'impegneranno per non far chiudere il pronto soccorso attivo del nostro ospedale mentre, non solo a dicembre votarono la legge per farlo chiudere". . E' stato Donato Pica, a chiedere, in modo ufficiale, al diffondersi delle prime notizie, al direttore generale Donato Saracino di fermarsi: "Deve revocare la propria deliberazione d'attuazione della Legge Regionale n.16 del 28/11/2008, nelle more del perfezionamento degli atti consequenziali alla legge stessa, in particolare alla approvazione del piano di rientro da parte del tavolo tecnico Governo – Regione Campania". Tutto fermo, allora? In attesa di cosa? Dice Alfieri: "Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Regione Campania in merito alla revoca dei 18 milioni di euro all'ospedale civile, così come appreso dagli organi di stampa" . Racconta solo delle telefonate ricevute dai consiglieri che gli hanno confermato come nel provvedimento legislativo di riordino della rete dell'emergenza, che deve essere presentato in Consiglio regionale, ci sia il reinserimento di Agropoli e Roccadaspide. "Presenteranno, nel caso non sia accolta tale proposta, appositi emendamenti al disegno di legge". Questione chiusa, allora? Restano il taglio al finanziamento ed i problemi strutturali con carenze nell'organico di medici ed infermieri. Più volte il sindaco Franco Alfieri ha minacciato di far rimuovere i cartelli che indicano l'esistenza dell'ospedale: "O la dotazione dei servizi è adeguata, oppure noi non avalliamo prese in giro in danno del diritto alla salute", dichiara. Mancano all'appello 7 medici a medicina, 2 ad ortopedia e i due radiologi. Intanto si è tenuta ieri, presso il tribunale di Vallo della Lucania, la prima udienza del processo a carico dei cinque anziani accusati del blocco della stazione ferroviaria di Agropoli il 12 febbraio del 2008.   

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